Cerco L'uomo

Post N° 54


Un bosco incantato,una vita sospesa,un attimo infinito…la vita mi chiama a fermare il tempo, la mente si espande a comprendere l’universo, i dubbi si sciolgono tra le pieghe dell’essere, che finalmente sa. Non ha più importanza come sono arrivata qui, inseguendo quale sogno o fuggendo da quale incubo. Un angelo mi ha svegliata tenendomi per la mano; un elfo mi suggerisce chi sono, mentre il satiro che danza intorno a me mi deride, e una ninfa mi invita a cantare con lei una nenia dolce e blasfema, che ipnotizza la mente, che mi induce a guardarmi dentro, oltre la pelle, oltre la carne, in viaggio seguendo il flusso del sangue per raggiungere ogni anfratto, ogni interstizio tra le cellule che mi compongono. A che servirebbe fuggire ancora? Quel bosco resterà lì per sempre, e mi aspetterebbe ogni notte, ogni volta che rimango in compagnia dei miei pensieri. Ma ora non mi fanno più paura il suo buio, i suoi abitanti, i suoi fruscii, il suo vento che sussurra sempre la verità. Non scapperò verso la luce, non eviterò lo sguardo beffardo di quegli abitanti, non fingerò più di non sentire, non proverò più a tapparmi le orecchie con la cera, perché ho capito che questo canto delle sirene mi insegna a vivere.È dunque l’ascoltare la voce del bosco, il segreto. A volte è non è più chiara di un sussurro, di un alito di brezza che ci sfiora. Altre volte è un grido, che si alza e sovrasta  ogni altro suono che la nostra anima possa tollerare… e non serve urlare più forte, perché prima o poi sarà indispensabile ascoltare. Li senti? Ascolta in silenzio il coro delle presenze che si nascondono tra le foglie, sotto le pietre, tra l’erba… parlano di tramonti, dell’infinità dell’universo, di luoghi mitici e irraggiungibili. Parlano di sguardi indagatori, di occhi tanto profondi da aver paura di perdersi, di vite incrociate e poi dimenticate, ignorate, o magari idolatrate senza ragione,di desideri mai realizzati e di brame mai sopite. Di paure mai veramente vinte.