SOLO TU

vagabondando


Vagavamo di locale in locale. Quando entravamo noi due, ci sorridevano e facevano volentieri quattro risate.Dal novecento, al teatro, alla taverna, al pastarito, ognuno ha per me un sapore diverso.Alla taverna ci facevamo fuori un cesto di pane ancor prima di mangiare, ogni volta ne portavano 2-3 cesti, gia’ sapevanoDa pastarito, quella mega pasta, che non riuscivo mai a finire e davo a lui. Al Novecento c’era un ragazza cinese(questo me l’ha detto Ste, che dagli occhi e dalla fisionomia capiva se era cinese o giapponese) che mentre ci serviva si fermava minuti interi. Gia’ da quando entravamo la signora rossa, iniziava con le battute e noi gli andavamo dietro, ridavamo dall’inizio alla fine e non solo, anche mentre tornavamo in ufficio, eravamo pieni di gioiaAl teatro c’era una cameriera molto carina, che appena vedeva Ste si illuminava, ci serviva subito, e anche lei non smetteva mai di passare da noiTempo dopo tornai con altra gente, lui era da un altro cliente, la ragazza mi saluto’  ma la prima cosa che mi chiese era dove si trovasse Ste.Lei con me era sempre carina, ma piu’ riservata, non si e’ piu’ lasciata andare come quando andavo con lui  Questo per far capire che in piccoli attimi di una mangiata e via, tutti sapevano chi era, tutti mi chiedevano di lui, tutti se lo ricordavano.La sua forza era questa, colpire in breve tempo le persone, la sua intelligenza, la sua bellezza, il suo carattere forte, il suo modo di prendere la vita, di gioire di queste giornate che lo rendevano vivo. Se solo queste persone sapessero che ora non c’e’ piu’!Sono ripassata solo al novecento altre volte anche dopo la sua morte,ma non sono riuscita a dire nulla. Io lo rivedevo seduto a quel tavolo nella sua sedia, sentivo la sua risata.A teatro ho evitato di andarci, per evitare la cameriera che mi chiedeva di lui, voglio che almeno loro lo ricordano come quel ragazzo prorompente quale Ste era.