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Il regime mediocratico

Post n°60 pubblicato il 15 Luglio 2008 da eticamedia

 

Ne ha scritto Ilvo Diamanti sulla Repubblica di domenica, indicando con il termine non solo il fatto che sempre più spesso uomini e donne dei media passano alla gestione politica degli stati, ma anche esplicitamente al legame obbiettivo che ad esempio in Italia lega direttamente la politica alla televisione. Il sogno di Mussolini era che ogni cittadino avesse una radio: questo sogno si è ora realizzato felicemente grazie a due uomini che fisicamente gli assomigliano, Bettino Craxi e Silvio Berlusconi. Si può, ma soprattutto si deve, lodare la loro acutezza; altri erano pure presenti e potenti, avevano le stesse notizie: ma non seppero capire dove andava il mondo. Perciò, per non turbarli, i cittadini italiani rispettosi ed affezionati continuano a votarli: ma sono sempre più pochi. Se vogliono restare al potere, anche la sinistra si dovrebbe svegliare e scegliere una via di azione.

Francamente esagera Diamanti a considerare Berlusconi inventore del prodotto di successo: non solo così disconosce la paternità craxiana del modello e del successo, ma si dimentica anche che anche il perfetto lancio del populismo mediatico fu attuato da Ross Perot in elezioni americane ormai dimenticate, per via del fallimento di Perot. Ciò accadde perché in America la politica soffre lo stesso bilanciamento ridicolo delle parti (che rende importante la grandezza della famiglia del candidato) ma in compenso i giornali fanno il loro mestiere, non sono soltanto gli acquirenti della pubblicità (infatti vendono copie). Perciò si vota  pro o contro la guerra in Iran; perché si capisce chi vuole continuarla e chi vuole smetterla. Qui invece sappiamo bene solo chi è per il ponte sullo stretto e chi è contro: ma tanto tutti sanno benissimo che non si farà mai per via del terremoto e di Scilla e Cariddi e per via di Impregilo; quindi, è come è la questione del sesso degli angeli: viene fatta solo per guadagnare indulgenze e tutto il resto che si accompagna di solito alle indulgenze.

Comunque, la mediocrazia, il potere dei media, porta come mediocrati uomini che se non sono loro stessi persone di spettacolo, si rivolgono a loro; e poi eleggono ai parlamenti i giornalisti specie se tv. L’intreccio quindi è certo, ha venature sordide, ma soprattutto è in sé il pericolo – la Nemesi - che si è rivelato a Piazza Navona.

Perché se questa è la politica, dove le facce contano più del cervello politico: allora che meraviglia se Guzzanti e Grillo, Fo e Rame ecc ecc sono meglio di Foa e Vespa? Talmente meno belli e meno abili! L’imbianchino che prese lezioni di dizioni prima di diventare genocida, avrebbe certo perso in molti tipi di concorso, con la Greta Garbo o la Marlene Dietrich – Gino Cervi, poi, ne avrebbe fatto polpette.

E quindi ha ragione Diamanti: i politici non si lamentino di Piazza Navona: hanno trasformato la politica in palcoscenico, accettino la lezione dei professionisti!

 
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Commenti al Post:
cile54
cile54 il 15/07/08 alle 15:46 via WEB
Concordo con le tue osservazioni, ma vorrei dire a Diamanti che lui e Repubblica, hanno supportato questa involuzione della politica pur di inventare l'ibrido piu' insulso, dopo Forza Italia, degli ultimi trent'anni. ciao
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 31/07/08 alle 19:41 via WEB
Embé, sono proprio d'accordo con te. La realtà è che in questo periodo sono proprio scossa dalla situazione. NOn mi piace moltodi quel che succede. Ma non riesco proprio a pensare che ci sia qualcosa che mi piace, qualcuno che voterei volentieri l'anno prossimo. Spero molto nell'autunno - non beninteso per questo problema che segnali. Però tu dai troppa importanza a Diamanti ed a Repubblica: è una cosa mondiale, cui loro hanno dato la loro mano, ma è la legge dell'informazione oggi - l'on line favorisce gli eccessi e la scarsa riflessione. Solo che appunto su queste cose si dovrebbe pensare per affrontarle, non certamente favorirle e basta. Ma persino un leader amato dai media come Blair quando ha provato a parlare contro l'informazione è stato oscurato. Perciò credo molto nei blog.
(Rispondi)
 
ninograg1
ninograg1 il 15/07/08 alle 16:07 via WEB
osservazioni giustissime, anche se mazzoleni sostiene che non solo la c.d. mediocrazia in se ma un concorso di elementi che chiudono il cittadino al centro del target anche se è relegato sullo sfondo del panorama politico
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 31/07/08 alle 19:43 via WEB
si, infatti non è una questione che si può accettare o rifiutare. la spettacolarizzazione è una parte del presente. Però, però: io credo che come la scienza e l'università spettacolarizzano a volte, ma mantengono i livelli per la ricerca seria: così la politica doveva mantenere, e poteva, lo spazio per la riflessione. Invece, la destra non ha altra anima che il commercio, la sinistra la smania di potere personale. Ed ecco il guaio. I giornali hanno tante pagine: tre pagine serie sarebbero una cosa così difficile? pare di sì.
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 29/07/08 alle 11:47 via WEB
Naturalmente concordo, in questo paese nessuno si prende le proprie responsabilità ed è quindi assurdo che i giornali e i giornalisti sollevino queste critiche quando sono loro i veri colpevoli di questa deriva.
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 31/07/08 alle 19:45 via WEB
il fatto però è che qualcosa si deve fare. Per esempio i blog militanti, e ce ne sono tanti, avviare discussioni superando la frammentazione. Cercare di fare sui blog un discorso serrato, costruttivo, capace di diventare qualcosa che ognuno sul suo blog porta avanti. Insomma, un movimento. Possibile? io credo che sia già reale.
(Rispondi)
 
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