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Uscite d’emergenza


Dopo una chiacchierata con un mio amico ieri sera ho pensato di provare a riscrivere un po' quello che ci siamo detti...e' uscito qualcosa di interessante...credo! Perche’ fare lo spettacolo? In questo periodo storico il pianeta e’ nel pieno di una crisi ambientale. In un paio di decenni sono stati fatti piu’ danni che in migliaia di anni di storia. L’uomo occidentale con il suo progresso incontrollato, la sua avidita’ e la sua cecita’ e’ complice,o artefice dei cambiamenti climatici che determinano l’estinzione di specie animali e vegetali e degli squilibri sociali che comportano emigrazioni disperate.  Lo spettacolo vuole riflettere con lo spettatore sulla situazione attuale e capire cosa e’ possibile fare per rallentare questo processo di distruzione. Lo spettacolo non presenta soluzioni ma analizza in maniera poetica ed ironica la condizione dell’uomo moderno con la speranza di stimolarlo a dare il suo prezioso contributo. Perche’ rivolgersi all’individuo e non alle istituzioni, ai politici o alle organizzazioni religiose? Che contributo puo’ dare un singolo individuo? L’uomo moderno della cosiddetta societa’ occidentale ha una responsabilita’ molto pesanti sulle sorti del pianeta. Ogni singolo individuo ha un potere indescrivibile e probabilmente ancora poco conosciuto. Attualmente, grazie ad Internet, e’ in grado di fare cose che solo dieci anni fa non potevamo neanche immaginare. Le istituzioni, i politici e le organizzazioni religiose sono strumenti di potere e centri di interesse economico. Da diversi decenni le sorti del pianeta sono in mano alle Corporation economiche e non ai Paesi. I politici non fanno gli interessi dei cittadini che li eleggono ma delle aziende che ne sponsorizzano le campagne elettorali e sostengono i mezzi di informazione che li proteggono.  Alla base di tutto non c’e’ piu’ il cittadino/elettore ma il consumatore/cliente. Il fine dell’azienda e’ il lucro. Il fine del cliente e’ vivere bene. Siamo noi clienti/individui a dover obbligare le aziende a fare scelte sostenibili per il pianeta.  Non sarebbe meglio fare delle leggi che tutelino il nostro futuro?  Certo, sarebbe meglio, ma non e’ possibile. Le Corporation o Lobbie economiche sono troppo forti. Basta pensare all’industria automobilistica che non ha raggiunto i parametri sul co2 dell’unione europea e anziche’ pagare le relative multe si trova a disporre di un prestito di miliardi di euro, finanziato proprio dall’UE.  Gli uomini moderni/clienti/consumatori non possono aspettare le leggi perche’ saranno sempre fatte contro di lui, perche’ dovranno favorire il predominio e il controllo dei pochi, il potere delle Corportions. Basta vedere cosa sta succedendo con l’acqua potabile e la sua privatizzazione o la scuola.  Quindi come puo’ l’uomo moderno difendersi dalle Corporation se non esistono le leggi appropriate?Ci vuole disciplina, coraggio, amore verso se stessi e verso l’idea di un futuro di pace e di condivisione, e’ necessario desiderare di sapere, di conoscere. L’uomo moderno trova la sua massima espressione di potere quando spende il suo denaro. Puo’ sembrare una provocazione ma e’ la realta’. L’uomo moderno esprime la sua preferenza con i suoi acquisti e non piu’ con il voto. Con il voto puo’ decidere solo quale politico messo a disposizione dal meschino ordinamento fara’ gli interessi delle corporations. Con lo “scontrino” da un reale, quotidiano, costante segnale di quali sono le sue preferenze ed esprime chiaramente a chi vuole dare il suo denaro, quindi il potere. Con l’acquisto critico il “cliente”, spinge inevitabilmente le aziende ad una maggiore trasparenza, rispetto, coerenza, in una parola onesta’ o meglio ETICA. Perche’ quindi, l’uomo moderno non utilizza il suo senso critico negli acquisti? Qual’e’ il problema? Se ne parla da un po’ di “consumo critico” ma non decolla, come mai? Innanzitutto perche’ l’uomo moderno e’ corrotto sin da piccolo, basta pensare alla trasformazione consumistica del Natale. Le corporation hanno a disposizione tutti i canali informativi e le loro raffinate tecniche seduttive invadono lo spettatore devastando la sua capacita’ critica e analitica. L’uomo moderno puo’ difendersi solo con la disciplina e la costanza. Giorno per giorno dovra’ essere coerente con la sua scelta di vita critica e positiva. Deve tener viva quella sana curiosita’ che lo porta a conoscere e a condividere. Deve riuscire a restare lontano dalle mode a dalla Tv che lo inducono a stili di vita non umani che inevitabilmente gli scatenano delle nevrosi.  Ovviamente non e’ stimolato a mettersi in discussione. L’uomo moderno e’ troppo viziato, arrogante, presuntuoso, distratto, confuso, ignorante, avido e arrogante per intuire l’effetto delle sue scelte sul pianeta. Sarei curioso di sapere quanti uomini africani ci vogliono per gravare sull’ambiente come un occidentale. Lo stile di vita occidentale e’ insostenibile. Se tutti gli uomini sul pianeta vivessero come gli statunitensi probabilmente non basterebbero dieci pianeti per assorbire i nostri rifiuti, il nostro inquinamento e per sostenere la nostra energia. L’uomo moderno non si pone dei dubbi su come spendere il proprio denaro perche’ le aziende che fanno la tv lo vogliono sereno per acquistare i loro prodotti. L’uomo moderno ha bisogno di un trauma, di una paura. Ha bisogno di sentirsi dentro il problema per cercare di capire come risolverlo. E’ troppo inetto, cieco e viziato per reagire prima che il burrone l’abbia inghiottito o addirittura per capire che nel burone c’e’ finito da un pezzo.  Il consumo critico e’ cresciuto moltissimo negli ultimi 5 anni, ma sicuramente non abbastanza. Dovrebbe essere una prassi per tutti, una passione. Dovremmo voler sapere da dove viene il legno dei miei mobili e non con chi giochera’ Ronaldigno l’anno prossimo.  Ma la conoscenza ha bisogno di tempo e dedizione che troppo spesso viene dirottata verso l’inutile. Quindi perch’e’ vuoi fare questo spettacolo a tutti i costi? Perche’ credo che sia fondamentale parlare con chi mi sta intorno. Cercare di capire insieme dove siamo arrivati, come e dove andremo a finire se continuiamo cosi.Quando parlo di uomo moderno parlo di me stesso, di mio fratello, dei miei amici, dei miei parenti. Siamo noi a starci dentro. Siamo noi i maggiori responsabili delle sorti del pianeta. Siamo noi a poter cambiare la tendenza. Non le leggi. Non i preti. Non le aziende. Non gli altri, ma noi, solo noi.