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2 Giugno - Kipiu a L'Aquila


Ciao a tutte e tutti,mi ritrovo a scrivere su questo blog dopo almeno due mesi di assenza totale. In questi giorni ho pensato tanto a Kipiu, condiviso con terzi questo percorso fatto insieme e riflettuto sulla mia esigenza personale di dare un seguito o una fine coerente al cammino intrapreso da artisti, attori, autori, musici, cantanti, organizzatori, comunicatori, grafici, cuochi, scenografi, attrezzisti, diggei, tecnici ecc. ecc. Mi sono chiesto se gli sviluppi dello spettacolo teatrale potessero sostituire in toto l'essenza stessa del collettivo. Mi sono risposto. La risposta è no. Almeno finché tutte e tutti non ci guarderemo negli occhi e diremo cosa ne pensiamo.Allo stesso tempo la mia testa da bambino sognatore va già avanti e parlando con un'altra persona non Kippa è nato questo sogno: far sì che la nostra arte, i nostri messaggi, la musica e il teatro, possano portare qualcosa dove la natura ha reagito all'azione dell'uomo con brutalità. Là dove è stato il terremoto, là dove tante organizzazioni portano viveri, vestiti, sangue e medicinali, noi potremmo portare un sollievo, una speranza e un messaggio. Immagino le incursioni teatrali, la musica dal vivo, il teatro civile. Rivedo tutti quelli che hanno calcato il palco del linux, di piramide, di cassino. Ed ho altra carne da mettere sul fuoco, basta un La che solo tutta l'orchestra kippa può dare. Io ci posso mettere l'energia organizzativa. Poi serve un sostegno da parte del collettivo per le spese tecnico-logistiche. Tutto questo in un giorno come il 2 giugno, festa di una repubblica che ha perso quasi ogni significato. Il nostro è anche un tributo alla libertà guadagnata dopo la guerra ed ora quasi di nuovo persa.Facciamola breve, propongo a tutti di incontrarci, fissare un incontro in settimana prossima (dal 22 al 25, per puri motivi organizzativi) e provare a parlarne.  Altro punto all'ordine del giorno: il sito sta per scadere. Lo rinnoviamo? ma questo solo dopo gli altri due punti.Vi abbraccio fortemente come avrei voluto fare prima, vostro Riccardo