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RHO CRISTIANA

UN CONFRONTO SUI PROBLEMI DELLA VITA

 

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CONSIDERAZIONI SULL'OMOSESSUALITA' (parte prima)

Post n°110 pubblicato il 16 Giugno 2008 da fra873

Le Sacre Scritture contengono preziose indicazioni che mettono a nudo l’interiorità umana, pertanto il modo migliore per affrontare un problema legato alla propria identità e personalità è un sano e costruttivo confronto con quanto è scritto in esse. Anche per ciò che concerne la condizione omosessuale, il testo biblico offre lo spunto per importanti riflessioni e applicazioni pastorali.

 

 

 

Dalla Bibbia

 

“Il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e […] il loro peccato è molto grave. […] Gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro»” (Ge 18:20 e 19:4-5).

 

“Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole. […] Non vi contaminate con nessuna di queste cose; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per cacciare davanti a voi. Il paese ne è contaminato; per questo io punirò la sua iniquità” (Le 18:22,24-25).

 

“Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro” (Le 20:13).

 

“Il levita andò e si fermò sulla piazza della città [di Ghibea] […] Un vecchio […] lo condusse in casa sua e diede del foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, mangiarono e bevvero. Mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini della città, gente perversa, circondarono la casa, picchiarono alla porta e dissero al vecchio, al padrone di casa: «Fa’ uscire quell’uomo che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui!»” (Gc 19:15,21-22).

 

“L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità […] Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna […] Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami” (Ro 1:18,24-27).

 

“Non vi illudete; né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti […] erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi” (1Co 6:9-11): nella Nuova Diodati, al posto di effeminati troviamo il termine omosessuali.

 

 

Parole dure?

 

Un credente non deve mai dimenticare che Dio non cambia (cfr. Mt 24:35 e Eb 13:8). Rispetto all’Antico Testamento, il Nuovo Testamento non cancella affatto la gravità del problema, ma porta la parola di speranza per una completa guarigione.

Tuttavia, se non si mette a fuoco che l’omosessualità è un disordine interiore che va sanato, non si potrà mai né parlare e né, tantomeno, sperimentare la potenza salvifica e trasformatrice di Cristo!

 

“Se si fa grazia all’empio, egli non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine e non considera la maestà del Signore” (Is 26:10).

 

“Hai fatto queste cose, io ho taciuto, e tu hai pensato che io fossi come te; ma io ti riprenderò e ti metterò tutto davanti agli occhi. Capite questo, voi che dimenticate Dio, perché io non vi laceri […] Chi mi offre come sacrificio il ringraziamento, mi glorifica, e a chi regola bene il suo comportamento, io farò vedere la salvezza di Dio” (Sl 50:21-23).

 

L’aiuto non può venire dal tacere, ma dal parlare!

L’aiuto non può venire dal coprire, ma dal rivelare!

La vera solidarietà sta nell’avvertire, nel proporre la soluzione e nel camminare insieme a chi sta lottando, per confortarlo e per sostenerlo nella sua battaglia di fedeltà a Dio.

 

C’è da chiedersi quanti, tra coloro che si definiscono cristiani, hanno ancora in mente il concetto della sovranità di Dio o l’hanno, invece, sacrificato sull’altare della proprie ideologie umane, che proclamano la gloria dell’uomo e non quella di Dio.

 

La Bibbia dice:

“Non a noi, o Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua bontà e la tua fedeltà!” (Sl 115:1).

Le ideologie umane, al contrario, acclamano i desideri dell’uomo come sacrosanti, come dei diritti inalienabili, come la conquista di una legittimazione totale delle proprie istanze.

 

 

Quale soluzione?

Il sotterfugio umano

 

“Dio ha fatto l’uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi” (Ec 7:29).

 

Da sempre, l’uomo preferisce la politica dello struzzo, quando si tratta di rendere conto a Dio di qualcosa che non va nella sua vita. Per non affrontare il problema in modo biblico, infatti, egli ha relativizzato la Parola di Dio e ha introdotto la tolleranza, in nome di ciò che deve essere “politicamente corretto”.

Ma questo tipo di tolleranza è molto pericoloso e ambiguo.

Vediamo perché:

 

• si tollera tutto, perciò anche il peccato, in nome dei diritti dell’individuo a vivere la sua vita senza alcuna limitazione;

 

• le limitazioni della Scrittura, tra le quali c’è la chiamata alla santificazione, vengono tacciate di oscurantismo e di falsa morale;

• in nome della tolleranza, però, non si tollerano coloro che la pensano diversamente, che vengono definiti retrogradi e fondamentalisti (in senso negativo);

 

• i paladini dell’anti-discriminazione, in realtà, discriminano chi non la pensa come loro.

 

“Nel Nord America e in Europa ci sono pastori che stanno perdendo autorevolezza e prestigio nelle loro chiese per il fatto di attenersi alla dottrina biblica sulla sessualità, compresa la guarigione degli omosessuali. Certi rami del corpo di Cristo sono ormai così dominati da conduttori gay o con simpatie gay, che coloro che la pensano diversamente sono ridotti al silenzio. E a coloro che osano parlare di guarigione, viene negata la possibilità di esercitare tale ministero”.1

 

Leggiamo ora un estratto dalla significativa testimonianza di un credente ex-omosessuale, che ora è sposato, ha quattro figli e dedica la sua vita alla consulenza biblica e spirituale degli omosessuali (maschi e femmine) che vogliono reintegrare la loro identità sessuale.

 

“Il mio impegno [per cambiare] fu messo alla prova […] [dal] fatto che un numero crescente di cristiani stava abbracciando l’omosessualità come la volontà di Dio per la propria vita. […]

Ascoltavo testimonianze da parte di diversi che professavano una sorta di esperienza di «nuova nascita», che consisteva nell’infrangere i tabù cristiani per dichiarare apertamente la propria omosessualità. […]

Ma mi colpì qualcosa nelle loro storie, che mi sembrava intrinsecamente estraneo al Vangelo: la potenza trasformatrice di Gesù veniva messa in secondo piano. […]

Egli esige di sottomettere a lui tutto il nostro essere, in modo da poterne ri-orientare la personalità e gli scopi.

Invece, questi cristiani a favore dei gay, esprimevano più la gloria della propria omosessualità che la gloria di Gesù.

La loro omosessualità non era più sottomessa al suo esame, ma tenuta stretta come una sorta di diritto personale”.2

 

Vediamo molto chiaramente che, nella battaglia personale contro la sua omosessualità, questo fratello è stato ostacolato soprattutto da quei cristiani che proponevano questa devianza come una condizione da accettare e da vivere pienamente, senza alcuna restrizione di tipo morale. Credo che questo sia paradossale e scandaloso.

 

 

La soluzione di Dio

 

Indicherò per sommi capi soltanto alcuni punti fondamentali che ritengo biblicamente importanti.

 

Il vero uomo e la vera donna.

L’uomo e la donna devono ristabilire in loro l’immagine di Dio nel giusto ordine creazionale.

Il vero uomo e la vera donna sono coloro che rispecchiano nel loro essere e nella loro condotta le prerogative dell’immagine divina; queste si realizzano pienamente nella sola eterosessualità.

Anche la natura stessa, per proteggere e assicurare la sua continuità, richiede che gli individui siano specificamente ed esclusivamente eterosessuali.

 

• La santità di Dio e l’adorazione.

Si deve recuperare il concetto della santità di Dio, ricordandosi che, alla presenza di Dio, l’essere umano si trova su un suolo sacro (cfr. Es 3:5 e Gs 5:15). Non si deve svendere la santità di Dio, perché lui è tre volte santo e come tale si presenta a noi.

La santità di Dio prevede un’adorazione in spirito e verità, che rispetti tale santità. Ci si deve perciò presentare a Dio con il desiderio di essere integri, nel cuore e nella condotta.

Si deve recuperare il senso della vera adorazione e della piena sottomissione al Dio che è un fuoco consumante e abita una luce inaccessibile.

 

“Offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante” (Eb 12:28-29).

 

“Unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l’immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen” (1 Ti 6:15-16).

 

Sono entrambi passi del Nuovo Testamento!

 

• La sovranità di Dio e la santificazione.

Poiché Dio è sovrano, egli ha tutto il diritto di richiedere la santificazione in coloro che gli si avvicinano: “Siate santi, perché io sono santo” (1P 1:16).

 
 
 
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