IL MIO IO

RIFLETTICI PRIMA DI ABBANDONARLO!!


Il manifesto dell'iniziativaCome ogni estate anche quest'anno si riproporrà il tragico problema degli abbandoni dei cani mollati per strada in vista delle vacanze.Circa 150.000 cani verranno gettati come scarpe vecchie e inizieranno una vita di stenti e pericoli."L’abbandono è un gesto di grande crudeltà ma anche di inciviltà", dichiara Diana Lanciotti, responsabile del Fondo Amici di Paco, autrice dei due fortunatissimi libri “Paco, il Re della strada” e “Paco. Diario di un cane felice”, con i quali per prima, attraverso due romanzi basati sulla vera storia del suo Paco, ha voluto parlare del problema dell’abbandono in modo chiaro ma pacato. "Partendo da quel lontano giorno di 15.000 anni fa in cui un uomo, anziché cacciarlo, si lasciò avvicinare da un lupo, abbiamo scritto in modo indelebile un patto, un sodalizio che ci lega al cane e lo lega a noi. Abbiamo fatto del cane un essere assolutamente, totalmente umano-dipendente, e ora non possiamo pensare di sbarazzarcene, di liberarci di lui. Ormai il suo branco è la nostra famiglia, il suo capobranco è il suo padrone, e allontanarlo da noi, dalla nostra, dalla sua casa, vuol dire farlo morire, o farlo rinselvatichire."PAROLA....DI CANEOrmai dal giugno 1997, anno in cui è nato, il Fondo Amici di Paco lancia ogni anno tramite Paco una campagna contro l’abbandono, il cui slogan è “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”. E come ogni estate attraverso la rivista “Amici di Paco” (trimestrale, 12.000 copie a numero, per informazioni o per riceverlo tel. 030 9914568, www.amicidipaco.it) Paco scrive un editoriale per invitare gli umani a non comportarsi da disumani abbandonando i propri cani.Per farlo, quest’anno Paco ricorda la propria straziante esperienza di randagio. Ma leggiamo le sue parole:Carissimi miei amici,che caldo! Tutta l’Italia boccheggia sotto l’afa opprimente di questo giugno implacabile. Caldissimo.Anch’io sto soffrendo molto il caldo. Allora vado a cercare gli angolini più freschi della casa. Ogni giorno ne trovo uno nuovo, in cui la temperatura è di qualche millesimo di grado più bassa. Oggi ne ho trovato uno nella biblioteca. Ieri invece mi sembrava che fosse sotto il divano. Il giorno prima era sopra il divano. Ogni tanto ho sete. Allora, con grande sforzo, mi alzo e trotterello fino in cucina, e bevo dalla mia ciotola sempre piena di acqua fresca, che viene rinnovata più volte al giorno.Ogni tanto mi alzo sulle zampe e apro la porta per fare un giretto in giardino. Ma anche lì il caldo non dà tregua. Però anche lì c’è un’oasi di refrigerio: un grande Juniperus che, a forza di andarci sotto e rompere i rami più bassi, è diventato la residenza estiva per me e il mio fratellone Boris. Lì ci facciamo delle dormite che non vi dico.Ecco, sto per addormentarmi.Che bello, la brezza che s’infila sotto l’albero mi scompiglia la frangia. Ora dormo.Sogno.Sono per strada, sotto un sole cocente e implacabile che mi insegue, mi colpisce con i suoi raggi che mi trafiggono la schiena, la testa, i fianchi. L’asfalto trasuda calore e mi brucia i polpastrelli delle zampe. Provo a camminare rasente i muri, dove le case proiettano una fascia d’ombra. Ma anche i muri scottano, e mi respingono lontano, in mezzo alla strada. Ho fame. Ho sete. La lingua tocca terra, da tanto mi penzola fuori in cerca di un goccio d’umidità disperso nell’aria. Mi gira la testa. Barcollo, e mi ritrovo in mezzo alla strada. Un fischio lancinante mi trapana il cervello. Non ho la forza di voltarmi. So che cosa sta per succedere. Quante l’ho visto capitare ai miei colleghi, messi nelle mie condizioni? E per quanti di loro, stremati dagli stenti, quello schianto è stata la salvezza da una vita infame e crudele! Ecco, mi rattrappisco tutto, in attesa dell’urto. "Cretino, stupido randagio! Ma vattene da un’altra parte! Vuoi far succedere un incidente?" E’ solo questa frase che mi investe. Le ruote mi hanno invece risparmiato. La macchina se ne va, col suo conducente arrabbiato, che consola un bambino che piange perché con la frenata ha sbattuto (per fortuna non violentemente) la testa contro la portiera. Li guardo allontanarsi, risollevato. No, non pensiate che sia contento per me… che cosa volete che mi interessi di vivere questa vita di solitudine, di pericoli, senza cibo, senza acqua, senza la mano di un umano che mi accarezzi, senza un cuore di un umano che batta in sintonia col mio? No, non è per me che sono contento. Tanto lo so che a me prima o poi succederà di essere cancellato da un’auto che non farà in tempo o nemmeno cercherà di frenare. E allora nessuno se ne accorgerà. Se non quando, passando frettolosamente, si sentirà stringere lo stomaco (se di pena o disgusto non so) alla vista di quel mucchietto disteso in parte alla strada. No. Sono felice, invece, perché non ho provocato un incidente che avrebbe anche potuto causare la morte di qualcuno. Magari di quel bambino così carino, che se n’è andato piangendo perché aveva sbattuto la testa. Per fortuna, non è toccato a me aumentare la media dei 4.000 incidenti stradali che ogni anno sono provocati dai miei colleghi randagi…E continuo a camminare, sempre più stanco, sempre più assetato, sempre più senza meta e uno scopo nella vita. Non ho più nessuno da amare. Nessuno che mi ami. Ma che vita è, questa?…"Paco! Vieni! E’ pronta la pappa!" La voce adorata della mamma mi chiama, svegliandomi di colpo dal mio incubo terribile. Corro da lei sorridendole con le labbra, con la coda, col cuore. Lei si china e mi accarezza prima di posare davanti al mio naso la ciotola piena di ogni bendidio. Lei sa quanto io ci tenga più alle coccole che alla pappa. Mangio. Però non riesco a gustare fino in fondo la mia cena di stasera. Il sogno di poco prima ha ridestato ricordi terribili di una vita passata a vagabondare per strada in cerca di cibo e una casa. Per me, per fortuna, sono solo ricordi. Ma per centinaia di migliaia di miei simili, quelli non sono ricordi. E’ la triste, terribile realtà.Ditemi: come si fa ad abbandonare un cane? Io, in undici anni, non l’ho ancora capito.Una stretta di zampa dal sempre vostro (fortunato)PacoFondo Amici di Paco – Associazione nazionale per la tutela dei cani – O.N.L.U.S.Via Sirmione, 50 – 25015 Desenzano del Garda (BS)Tel. 030 9914568 fax 030 9991462paco@amicidipaco.itwww.amicidipaco.itAutore: Dognet