STREGACOMANDACOLOR

16 FEBBRAIO


ROMA, DOPO STUPRO AL VIA GLI SGOMBERI CAMPI ABUSIVI ROMA  - Partono dalla pineta di Castelfusano e da Ostia gli sgomberi di insediamenti abusivi e baracche annunciati ieri dal sindaco di Roma Gianni Alemanno all'indomani dello stupro di una ragazzina al parco della Caffarella. Gli insediamenti nella pineta di Castelfusano sono 78 e a fine giornata ne verranno abbattuti 28. I piccoli insediamenti, composti da uno o due baracche con quattro o al massimo sei persone, sono rifugio per lo più di romeni e di qualche polacco. Alle operazioni di sgombero è presente anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno. L'operazione, coordinata dagli agenti della Polizia di Stato dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, diretto da Raffaele Clemente, durerà almeno una settimana e vede impegnati circa un centinaio tra polizia, esercizio, corpo forestale e vigili urbani. Nel polmone verde della pineta di Castelfusano nel dicembre scorso morirono una donna romena e il figlio di tre anni, entrambi avvolti dalle fiamme del fuoco che avevano acceso per riscaldarsi nella baracca doev vivevano.ALEMANNO, NON FARSI GIUSTIZIA DA SOLI "C'é chi vuole speculare sulla paura della gente, sulla voglia di riscatto e sulla rabbia e noi dobbiamo dire con chiarezza che non è pensabile di farsi giustizia con le mani proprie". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a proposito del raid contro alcuni immigrati a 24 ore di distanza dallo stupro avvenuto nel parco della Caffarella. Il sindaco, che è intervenuto a margine di un sopralluogo a Castelfusano dove è in corso un'operazione di bonifica per lo smantellamento di insediamenti abusivi, ha aggiunto in riferimento al raid che "é evidente che si tratta di un segnale molto negativo e pericoloso". "Vogliamo coinvolgere i cittadini - ha proseguito Alemanmno - in un'opera di attenzione al territorio per rendere più agevole l'intervento delle Forze dell'ordine, ma deve essere sempre finalizzata ad un più rapido intervento di queste, mai alla violenza né alle ronde che si fanno giustizia da sole".PRIMI 15 POLIZIOTTI ROMENI DA OGGI A ROMA Sono arrivati oggi a Roma i primi 15 ufficiali della polizia romena che affiancheranno la polizia italiana nelle indagini delle questure maggiormente coinvolte nel contrasto alla criminalità organizzata proveniente dalla Romania. Lo si apprende in ambienti del Viminale. A giorni la task force, istituita in base ad accordi intercorsi tra il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli e il suo omologo romeno nel corso di numerosi incontri sia in Romania che al Viminale, sarà rafforzata da altri 10 ufficiali romeni.LE MISURE DEL GOVERNO - Un provvedimento, probabilmente un decreto, che anticipa alcune misure contenute nel disegno di legge sicurezza approvato dal Senato, tra cui quella che esclude la possibilità della concessione degli arresti domiciliari a chi è accusato di stupro. Il provvedimento, che sarà presentato al prossimo consiglio dei ministri, rende obbligatoria la custodia cautelare in carcere, per chi commette questo tipo di reati. Nello stesso decreto anche la possibilità per i sindaci di utilizzare volontari, non armati, per il controllo del territorio. Il dl dovrebbe prevedere poi il gratuito patrocinio per le vittime di violenza, e l'aumento degli organici delle forze dell'ordine, in particolare la Polizia, compatibilmente con le disponibilità finanziarie. Ma l'Anm osserva che si introdurrebbe "un rischioso doppio binario nel processo penale" e che ci si limita a intervenire solo sulla fase cautelare.LE POLEMICHE POLITICHE - Gasparri (Pdl) chiede "mano ferma" con i clandestini e con gli stupratori, il ministro Brunetta si chiede se non ci siano "troppi corpi di polizia,spesso non coordinati",per Cota (Lega) servono condanne ed espulsioni, Cicchitto (Pdl) si augura che la magistratura sia inflessibile. Per il sindaco di Roma, Alemanno, "bisogna dare segnali forti rispetto a questi reati di fortissimo allarme sociale". E la maggioranza annuncia la presentazione di un provvedimento al prossimo cdm. Dall'opposizione arriva una sostanziale proposta di collaborazione da parte di Minniti, ministro ombra dell'Interno, mentre Di Pietro non manca di sottolineare come con il ddl sarebbe impossibile usare le intercettazioni nelle indagini per i casi di violenza sessuale. L'ex ministro Melandri parla di un "bollettino di guerra", mentre Enzo Bianco definisce "sconcertante" l'azione di governo in materia di sicurezza.