EXTEMPORANEO

Post N° 12


Quella notte la terra ha tremato. Le stelle erano nascoste da una spessa coltre di nubi e la pioggia cadeva insistente sopra i vetri. La vedevamo scorrere. Eravamo li e c'erano parole senza senso con noi. Anch’esse scorrevano lente e si confondevano tra respiri e sospiri. La notte, avvolgente, nascondeva tutto ma il tutto era superfluo e non contava. I pensieri erano altri. Lontani dal consueto mille miglia, erano li, intorno a noi. Pensieri distanti dal quotidiano… e pensavano altro. Un abbraccio, tanti abbracci. Un continuo sfiorarsi di mani, di labbra. C’erano mani che esploravano, che toccavano. C’erano labbra che si sfioravano e in quel buio potevo vedere tutto di te e tu di me. Non c’era nulla di scontato nel nostro incontro. Così quella notte ci siamo conosciuti con tanta naturalezza. Da sconosciuti a complici in un attimo. Cercavamo e abbiamo trovato il piacere nell’altro. Ladro io, ladra tu, abbiamo rubato attimi per saziare la fame d’affetto che altri ci hanno negato. Così le mie labbra hanno sussurrato alle tue. Un contatto umido di labbra e di lingue in baci prolungati e insaziabili. Morbide le tue labbra, morbide le mie. Morbido il loro sfiorarsi. Poi la ricerca del godimento nelle cose che più ci danno soddisfazione. Allora le labbra sui tuoi capezzoli mentre le mani sui tuoi seni e lungo le tue gambe e poi le dita sulle tue labbra e nella tua bocca. E ancora le tue labbra lungo me, la tua bocca intorno me con movimenti ritmici prolungati e alternati fino al momento del piacere estremo per soddisfare la voglia di me, per soddisfare la voglia di te. Insaziabile. Quella notte la terra ha tremato. Per due volte quella notte la terra ha tremato.