EYES IN THE MOON

CERTE SERE...


Nascono così, dal nulla, sono uscito tardi per andare in città, ho avuto la brillante idea di dire al mio amico al volante di addentrarci quasi fino al centro, brillante per ciò che riguarda il parcheggio, tra lo stupore di entrambi l'abbiamo trovato al primo colpo a pochissima distanza dalla nostra meta, meno brillante perchè è tutto transennato, ci sono calcinacci ancora in terra, barriere divelte dai marciapiedi, qualcosa di davvero preoccupante, le biciclette anche nelle viuzze storiche continuano a sfrecciare imperterrite, troviamo il negozio quasi subito, come avevo pensato il 23 maggio hanno chiuso l'Ipercoop, hanno cercato di fare la furbata subito dopo il terremoto cercando di sistemare velocemente tutti i danni che ci sono stati per cercare di mascherare al meglio quanto era avvenuto all'interno del centro commerciale, ma evidentemente il protrarsi delle scosse e soprattutto controlli più approfonditi e non di facciata hanno favorito la chiusura del centro commerciale (giusto ma ancora insufficiente). Abbiamo attraversato di nuovo la città alla ricerca di una scheda di memoria, questa volta verso il veneto, più su, stavolta siamo stati molto più rapidi. Ci siamo fermati ad un ristorante giapponese, quello dove di solito andiamo a cena con gli altri, io avevo appuntamento con mio padre alle 19 e mancavano meno di venti minuti, non ce l'avrei mai fatta, già mi immaginavo arrabbiature varie, ordina un menu di sushi che preparano alla velocità della luce, la polo vola allontanandosi dalla città, sa che devo andare, mi dispiace un pò, non mi va quando sono un peso per gli altri, sfrecciamo al limite e oltre, quando arriviamo in paese recupero la macchina parcheggiata sotto un albero a pochi passi dal fiume, parto a tutta manetta ma ormai sono a casa, sono le sette e un quarto, mi hanno regalato una bottiglia di birra Giapponese, ho una sete, quando entro in casa mia mamma è a tavola lei non verrà per motivi che sincermente non fanno parte del mio DNA, temo che mio padre sia incazzato invece è su, cerca una camicia, scende piano dalle scale, lo guardo e mi dice andiamo? Bene, un pensiero in meno, parcheggio davanti alla farmacia seconda botta di culo in un giorno, a pochissimi metri dall'ingresso della sagra, mia cugina ci vede subito e ci saluta mentre porta le persone ai tavoli, sorride, ci sediamo, ordiniamo primo e secondo ma senza antipasto, gnocchi fritti per tutti e due, mangiamo e chiacchieriamo, spingo un pò troppo sul vino bianco, ma non fa niente, quando finiamo la cena ci accorgiamo che a parte mia cugina e un paio di amici che ho salutato nessuno ha detto beh, nessuna domanda curiosa, nessun interessamento fuori luogo... Direi che è perfetto, uscendo alla cassa c'è un cugino di mio papà uno dei tanti suoi primi cugini, tra sedici fratelli ne ha davvero parecchi, faccio aggiungere una marmellata di patate in un vasettino coperto con un pizzo colorato, mi accorgo che sbaglia di due euro a battere il totale, ma non importa, i soldi sono per la chiesa e per l'asilo, va bene così... Quando torno a casa, ho i pensieri un pò allegri, il vino fa effetto, bevo un sorso di grappa, mi metto a cercare frasi, musica, posto, ti penso, sono contento, sono malinconico, sono innamorato, sono... sempre io. Mi accorgo di come i giorni e gli avvenimenti in questo periodo mi abbiano segnato davvero tanto... davvero a fondo, non ho smesso un secondo di pensarti tra le mille difficoltà, cedo e mi rialzo alla velocità della luce, non so come un uomo debba realmente fare per far sentire quello che prova... Io sono così, forse non è abbastanza... ma è per Te.
Un piccolo Angel...