Fermati e Ricordati

Tu,tutta di bianco


 Per quante città possano venire distrutte, ti porterò sempre poesie, e frutta dai filari che incontro per via.Gli estranei nel tuo letto, esclusi dal nostro dolore, in ascolto del sussurro del sonno, sentiranno la meravigliosa spiegazionedella propria passione, e piangeranno perché non possono baciare il tuo volto distante.Amanti della mia amata, guardate come le mie paroleindossano come vesti le sue labbra, come s'avvolgono nel prezioso scialledel suo corpo. La frutta compone una piramide sul davanzale, le canzoni fluttuano contro la pareteche scompare.Il cielo sulla città è inondato dal fuoco dell'oro e del cedro del Libano. In gabbie di fumosi arabeschi si agitano scimmie e pavoni. Ma le gabbie non tengono più, e nelle strade in fiamme uomini e bestie muoiono gli uni nelle braccia delle altre, pavoni annegano intorno al trono liquefatto.E' il re che ti giace accanto in ascolto? E' Salomone o Davide o il balbettante Carlomagno? E' la sua corona quella nella valigia accanto al letto?Quando c'incontreremo ancora, tu tutta di bianco, io profumato di frutteti, quando c'incontreremo -Ma ecco che ti risvegli, sei stanca di questo sogno. Ti volti verso l'uomo dagli occhi tristi. Ti ha vegliata per tutta la notte. Hai qualcosa da dirgli.Leonard Cohenda "Le spezie della terra"