Ecoeconomia

Banche venete? La punta dell'iceberg


Da un po' di settimane l'attenzione dei media si è concentrata su alcune banche venete ormai in pre-default e si fanno congetture ed ipotesi su come eventualmente potrà essere evitato il disastro. E fin qui ci sta, tutto regolare.Quello che pare insensato è che, nella maggior parte dei articoli o dei servizi, si ragiona e si scrive come se queste situazioni fossero un unicum circoscritto a queste banche importanti ma comunque locali.  Quasi a volersi dimenticare che tutto il sistema bancario italiano viaggia da anni ormai in situzioni iper-critiche. Non è certo fingendo di ignorarlo o concentrando l'attenzione soltanto sulla punta dell'iceberg situata in Veneto che il problema si risolve.La realtà è che le politiche UE sono confezionate a misura della Germania cui tutto è consentito  (compresi esorbitanti sforamenti nella quota di esportazioni) mentre gli altri paesi debbono adeguarsi ad una politica economica che non è certo a loro dimensione. Anzi il tutto è aggravato da un euro spropositatamente forte rispetto al ciclo economico recessivo o comunque fermo di paesi come Italia e Grecia o la stessa Francia che cresce col contagocce.In Gran Bretagna (come negli USA ed in Svizzera) checché si contesti la Brexit la banca centrale, che già prima del referendum aveva saggiamente mantenuto la propria moneta, ha potuto sostenere le banche con manovre incisive rilevando gli asset tossici. In area UE si interviene sui bond governativi e le obbligazioni di qualità. Ovvero si fornisce liquidità che può solo tamponare la falla della montagna di asset tossici nei caveau della banche ma  nulla alleggerisce del vizioso fardello.Ecco perchè la nostra proposta rimane sempre la stessa recuperiamo la sovranità monetaria e politica e procediamo assecondando le nostre specifiche necessità nazionali per superare questa lunga crisi. Le stragegie proprie della Germania non saranno mai le nostre: inutile e dannoso continuare ad insistere,..