Ieri sera i grandi capi della finanza mondiale hanno reiterato la loro visione distorta di come l'economia mondiale si sta muovendo. La loro preoccupazione principale è l'inflazione galoppante. Inflazione che non è difficile dimostrare sia figliastra delle loro scellerate scelte e strategie in ambito monetario. Fiumi di denaro erogati alle grandi banche e alla finanza internazionale senza correlazione con l'economia reale, quella delle aziende e delle famiglie. Ma, cosa ancora più grave, specie in Europa, senza alcuna attenzione al contrastare la disoccupazione premiando le aziende che stanno lottando per conservare e semmai ampliare la forza lavoro umana. Anzi, la direzione è quella di una digitalizzazione forsennata. Omettiamo qua, per pietà, la deriva liberticida di controllo implicita in questa strategia per limitarci a definire come la sostituzione della figura umana con servizi di risposta robotizzata sia una scelta de-socializzante che nessuna attinenza ha con il miglioramento dei servizi. Si vuole privare l'utente, non solo di una contatto personalizzato spesso necessario oltreché gratificante, anche semplicemente delle risposte più banali alle questioni poste. Basta provare a chiamare il Customer care di una banca e chiedere una informazione sul cambio valute per sentirsi proporre, dal robottino idiota alla risposta, una nuova carta di credito o una pre-pagata ...o altre amenità del genere... Se poi consideriamo che questi folli vogliano digitalizzare anche la sanità il quadro prospettico è presto fatto... Vogliamo poi parlare dell'economia di guerra? Sulla carta, o sui balconi…, tutti per la pace, tutti a sventolare improbabili bandiere arcobaleno. Nella pratica, pronti, anziché a sedersi ai tavoli delle trattative di pace, ad armare eserciti senza nessun ritegno. E nel caso dell'Italia in palese violazione con l’ articolo 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni" Orbene, se la lingua italiana ha ancora un senso questo articolo non lascia spazio a dubbi: l'Italia ripudia la guerra e di conseguenza l'invio di armi non coincide per nulla con le limitazioni di sovranità che, vista la premessa dello stesso articolo, debbono essere raggiunte per via diplomatica e non certo tramite bombardamenti e guerriglie. Ma l'aspetto più drammatico di tutta questa economia è che il concetto su cui tutta la prosopopea di questi governanti, dediti all'impoverimento delle masse, è proprio che i loro conteggi sono basati solo sui numeri e sulla crescita: ma di quale crescita parlano? Di quella basata su armamenti e distruzione? Di quella basata su finte vaccinazioni inefficaci e con molta probabilità atte a distruggere i sistemi immunitari? Quella basata su servizi digitali inefficaci, peggio del peggior impiegato della storia? Sarà bene ricordarci tutti insieme che chi ci governa l'abbiamo messo lì noi (almeno in democrazia così dovrebbe essere... ) e che, dirigente politico o economico che sia, la sua prima mission dovrebbe essere il bene comune. Quel bene comune che non è fatto di numeri a qualsiasi costo, di una crescita che distrugge, di risorse indirizzate sempre e solo verso chi già ne dispone a fiumi: il bene comune è occuparsi di ogni singola persona, cominciando dalla restituzione della dignità del lavoro! E questo obiettivo deve essere basico: a prescindere dal fatto che ridistribuendo in salari e stipendi il tetto di crescita sia più basso di quello che questi demoni ,seduti sulle poltrone del comando ,stanno perseguendo! La decrescita umanizzata non è una vergogna è una passaggio irrinunciabile per una società più equa e sana.
Il vostro modello di crescita non ci interessa
Ieri sera i grandi capi della finanza mondiale hanno reiterato la loro visione distorta di come l'economia mondiale si sta muovendo. La loro preoccupazione principale è l'inflazione galoppante. Inflazione che non è difficile dimostrare sia figliastra delle loro scellerate scelte e strategie in ambito monetario. Fiumi di denaro erogati alle grandi banche e alla finanza internazionale senza correlazione con l'economia reale, quella delle aziende e delle famiglie. Ma, cosa ancora più grave, specie in Europa, senza alcuna attenzione al contrastare la disoccupazione premiando le aziende che stanno lottando per conservare e semmai ampliare la forza lavoro umana. Anzi, la direzione è quella di una digitalizzazione forsennata. Omettiamo qua, per pietà, la deriva liberticida di controllo implicita in questa strategia per limitarci a definire come la sostituzione della figura umana con servizi di risposta robotizzata sia una scelta de-socializzante che nessuna attinenza ha con il miglioramento dei servizi. Si vuole privare l'utente, non solo di una contatto personalizzato spesso necessario oltreché gratificante, anche semplicemente delle risposte più banali alle questioni poste. Basta provare a chiamare il Customer care di una banca e chiedere una informazione sul cambio valute per sentirsi proporre, dal robottino idiota alla risposta, una nuova carta di credito o una pre-pagata ...o altre amenità del genere... Se poi consideriamo che questi folli vogliano digitalizzare anche la sanità il quadro prospettico è presto fatto... Vogliamo poi parlare dell'economia di guerra? Sulla carta, o sui balconi…, tutti per la pace, tutti a sventolare improbabili bandiere arcobaleno. Nella pratica, pronti, anziché a sedersi ai tavoli delle trattative di pace, ad armare eserciti senza nessun ritegno. E nel caso dell'Italia in palese violazione con l’ articolo 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni" Orbene, se la lingua italiana ha ancora un senso questo articolo non lascia spazio a dubbi: l'Italia ripudia la guerra e di conseguenza l'invio di armi non coincide per nulla con le limitazioni di sovranità che, vista la premessa dello stesso articolo, debbono essere raggiunte per via diplomatica e non certo tramite bombardamenti e guerriglie. Ma l'aspetto più drammatico di tutta questa economia è che il concetto su cui tutta la prosopopea di questi governanti, dediti all'impoverimento delle masse, è proprio che i loro conteggi sono basati solo sui numeri e sulla crescita: ma di quale crescita parlano? Di quella basata su armamenti e distruzione? Di quella basata su finte vaccinazioni inefficaci e con molta probabilità atte a distruggere i sistemi immunitari? Quella basata su servizi digitali inefficaci, peggio del peggior impiegato della storia? Sarà bene ricordarci tutti insieme che chi ci governa l'abbiamo messo lì noi (almeno in democrazia così dovrebbe essere... ) e che, dirigente politico o economico che sia, la sua prima mission dovrebbe essere il bene comune. Quel bene comune che non è fatto di numeri a qualsiasi costo, di una crescita che distrugge, di risorse indirizzate sempre e solo verso chi già ne dispone a fiumi: il bene comune è occuparsi di ogni singola persona, cominciando dalla restituzione della dignità del lavoro! E questo obiettivo deve essere basico: a prescindere dal fatto che ridistribuendo in salari e stipendi il tetto di crescita sia più basso di quello che questi demoni ,seduti sulle poltrone del comando ,stanno perseguendo! La decrescita umanizzata non è una vergogna è una passaggio irrinunciabile per una società più equa e sana.