Creato da DiVinoRossoSangue il 09/01/2012

Una volta ...

mi appunto ricordi

 

 

« Equatore.Volar via senza orchestra. »

IL Congo , Borromini e Giordano Bruno

Post n°14 pubblicato il 30 Luglio 2019 da DiVinoRossoSangue

 

Tutto ciò accadde all’equatore :

 

“In viaggio le cose viaggiano con te. La strada è fatta di sassi scossi. Polvere dalle radici del mondo.

Poi ci sono zattere e sentieri aspri. Nel vento. Nel torrido. Uomini senz'occhi e parole.Così passai quel tempo tra la foresta e il ricordo di te. Sotto infiniti sortilegi. Perdendo me stesso,urlando il tuo nome,supplicando il tuo aiuto. Pazzo di questo starti lontano. Giocato da scherzi crudeli nello sguardo della tua nera compagna. Mi lasciasti solo ad affrontare il caldo torrido.A sfidare la mia stessa follia. Venivi la notte in forma di lupo. Mi sussurravi il tuo nome.Capii il tuo inganno col tempo. Mesi che assomigliarono presto ad anni. Rosencreutz fu la mia aguzzina e la mia cura.Mi affidasti a lei perché alla fine imparassi ad odiarti. Perchè sapessi che l’alchimista era ancora vivo. Perché la magia se non la ragione instillasse lentamente attraverso il timpano la verità che vuota era la mia passione,vuoto il tuo amore  .Fui sul punto di morire più e più volte. E col tempo accadde.Qualcosa in me cessò di esistere.Fu allora che tornammo indietro.Emergemmo dal nero fondo.Come il sogno antico degli scorpioni che muovono il Pangea. E ritrovai il mio nome.”   

 

A Roma:

Piazza Navona stanotte rivive i giochi e le acque,si riempie di riflessi bluastri e di donne che mettono su una linea piccoli tacchi a spillo,c'è un'orchestrare di minuti e colpi di tosse,uomini curvi dall'aspetto di merli invecchiati.Rosencreutz è in tutto questo.Rosencreutz è la goccia. Le sono passati dentro tre anni.Il suo corpo elastico è sempre lo stesso,la chioma nera non ha perso la luce che le apparteneva come fosse una corona d'alloro sulla testa di Cesari che muoiono e passano,senza poterne lontanamente scalfire la fattura o macchiare la preziosità delle scolpite foglie. Ma lo sguardo è pieno. Umido per simpatia al temporale che tuona e scuote. La minaccia di un cane alla catena.L'uomo con gli occhiali tondi l'aspetta nella chiesa del Borromini.Sorride una mezzaluna di vittoria che gli segna il viso,il viso composto alla medesima maniera di sempre.Tutto quel terrore tutto quel dolore tutto lo sconcerto del ragazzo tradito nel cristallo dei suoi ideali più puri e per giunta dalla stessa donna che l'aveva amato non lo riguarda affatto.Il giocare con la vita di quell'uno,con la passione e con l'anima del mondo intero non è altro che l'adeguato sollazzo di un Dio.

 

"Il demone m'appartiene.. è così ?"

 

"...questo volevi.. questo sarà.. come mai l'alchimista chiede?"

 

"sai che non puoi giocare con me"

 

"so questo ed altro ..ad esempio so che il gioco non è cosa tua"

 

"ma tu ti prendi gioco di me,mi importasse un pò più di te potrei giocartene uno che porta tristezza invece"

 

"non può importarti di me più di quanto importi a Rosencreutz e a lei importa assai poco,quindi temo dovremo fare a meno dell'uno e dell'altra"

 

"che c'è ..sei addolorata ..tu?"

 

"lo sono sempre del dolore altrui"

 

"..un pò troppo direi.."

 

"infatti diresti troppo ..cos'altro vuoi dalla strega ? perchè m'hai chiamata ?"

 

"devo farmi certo che i miei suggerimenti siano stati presi nella giusta considerazione"

 

"non ti basta sapere che li ho considerati giustamente ? per quanta giustizia possa apparire ad una mente giusta quale mi vanto di avere.."

 

"..ora dimmi.. la notte era lei a portargli dolore straziante?lo dissanguava?"

 

Rosencreutz è presa da un moto di rabbia e disgusto. Aspetta. respira.

 

"si!"

 

"ed eri tu il giorno a lenire le sue ferite?"

 

"si!"

 

"..bene.. anzi meglio.. che la passione mista a dolore porta prima a disaffezionarsi a se stesso."

 

"questo lo sa solo chi li ha provati entrambi intensamente"

 

"e dimmi crede d'essere fuggito grazie a te?"

 

"si"

 

"e ora la odia ? ha rinnegato l'amore che aveva per lei? vuole vendetta?"

 

"non sarebbe umano il contrario"

 

"e lui è umano"

 

"lo lasciai che era uomo"

 

"e così resterà fino alla fine"

 

Detta quest 'ultima il signore distinto sfila gli occhiali e li pulisce con garbo paziente.Un inchino e un baciamano alla donna di fronte , un sorso d'acqua santa e si mette in cammino verso l'uscita.Dal nulla la voce della donna emerge quasi vestita da un sorriso. Quasi un angelo di nebbia scolpito nel pensiero muto d'un animo folle. D'un cuore cieco.

"dove vai ora, signore?"

 

"vado a gustarmi la scena,vado a vedere come lo scorpione avvelena la rana.."

 

Tutto finirebbe qui, nello spazio buio di queste magnifiche navate, se non ci fosse l'ultima sponda alla discussione proprio quando il presbite gentiluomo è sul punto di imboccare l'uscita a mo di una palla numero otto che lenta s'accosta alla buca finale con un disinvolto rotolio di sorridente vittoria nello specchio di lucida ceramica.

 

"attento a non perderti..Roma è bugiarda."

 

Ma la boccia è nella buca ormai e quindi è fuori nella strada.Partita finita.L'alchimista cammina fiero e la pioggia lo tocca appena,si guarda intorno per respirare l'aria fredda che viene dai monti.Tiene l'ombrello chiuso come un bastone, gioca scherzi alle pozze d'acqua con la punta delle sue scarpe all'inglese,guizzanti pesci gatto in uno stagno artificale.

 

Adesso però parla la statua di Pasquino:

 

"Il Borromini si è straziato il petto

con una spada

Era un signore

ma Roma è una cagna infame

ti mette una coperta di tramonti

mentre da sotto al tavolo ti accoppa col coltello

Roma è una cagna

e Borromini

era un signore

adesso però una è

e l'altro era

 

Che vuoi fare

 

a giocà a ruzzica cor core

se vince e se vive

o se perde

e se more"

 

Passa lo straniero

 

"dove vai?"

 

"anche le statue parlano in questa città.. o forse sono io che le ascolto..vado a gustarmi la vittoria

 mio buon malconcio amico"

 

"eh no!..io non sono amico a quelli che si fanno gonfi di vittoria.."

 

"ah no..non mi stupisce vedendoti..hai pensato a cambiare idea?"

 

"ehh signore mio..le idee sono come li figli..non le puoi cambiare se non ti stanno bene..me sa che invece dovresti da cambià  strada perchè ndo voi anna ..se va da n'artra parte!"

 

"..mah..addio vecchia pietra!"

 

Quasi oltraggiato da questo scherzo strano che guarda i cittadini ai piedi del bugnato di Palazzo Braschi decide di tagliar corto e passa per campo dè Fiori.

 

"Roma è bugiarda..che vuoi mi importi Rosencreutz? Io sono al di là di tutto,io sono oltre..io sono..io, ah ah ..si io sono io, il mio io così temprato così resistente i miei anni di studi e ora sono vicino ad essere un Dio anzi più di un Dio..il demone sarà mio..mio solo mio..io..io"

 

Ma lì c'è Giordano Bruno..messo al rogo.C'è anche una massa di persone solitamente ubriache d'un bicchiere di rosso preso alla vineria accanto,brilli di quest'aria che racconta frottole agli ambasciatori francesi di turno.E sotto la statua..come aveva detto lei..accade.

 

 

 

"..sono il fantasma di un leggio, un legno fradicio che non sa

 far altro che accumulare pagine pesanti senza conoscerne mai una riga nella sostanza..no!..Maledetta  m'hai fatto un incantesimo..maledetta ..come hai potuto..tu m'hai ingannato..cosa mi hai fatto?..no..non  è possibile. "

 

Se voi foste lì vedreste uno strano elegante tipo con un ombrello in mano agitarsi e parlar da solo con intorno una massa rumorosa e a tratti festante.Bicchieri di plastica pieni di vino e passanti un pò intimiditi.Lo vedreste poi fermarsi d'un tratto e sedere sul gradino d'un portone sgangherato proprio

accanto alla statua del filosofo bruciato.

 

"comunque vada vado via..di tutte le mie vette solitarie

c'è soltanto quella cima che ho cercato come traccia

di qualcosa che ho vissuto nella sabbia che ad un tratto dalla nebbia e nella nebbia m'ha perso..

 

comunque vada vado via..di tutte le mie vette.."

 

e così di nuovo e di nuovo.Passerebbero gli anni e lo vedreste tirar fuori un mazzo di tarocchi dalla tasca cambiare viso e dialetto poi nei giorni a venire lo vedreste inventare un banchetto per leggere il destino alle coppie innamorate o alle fidanzate abbandonate sull'altare poco prima di San Valentino,colpite il giorno del loro compleanno. Tradite  come il giorno. Ferite come l'acqua.

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