Romanzo scientifico

Italo Calvino - Le cosmicomiche


Italo Calvino - Le cosmicomiche
Sogni a occhi aperti? Riflessioni cosmologiche nella vita quotidiana? O vita quotidiana proiettata nel cosmo? Assurdo e onirico, fantastico e plausibile, per certi versi comico ma molto più cosmico e cosmologico. Una leggenda romantica soggetta alle leggi spietate della fisica e dell'evoluzione che ci lascia un «segno»!«Un segno come? E' difficile da dire perchè se vi si dice segno voi pensate subito a un qualcosa che si distingua da un qualcosa, e li non c'era niente che si distinguesse da niente; voi pensate subito a un segno marcato con qualche arnese oppure con le mani, che poi l'arnese o le mani si tolgono e il segno invece resta, ma a quel tempo arnesi non ce n'erano ancora, e nemmeno mani, o denti, o nasi, tutte cose che si ebbero poi in seguito, ma molto tempo dopo. La forma da dare al segno, voi dite non è un problema perchè, qualsiasi forma abbia, un segno basta serva da segno, cioè sia diverso o uguale ad altri segni: anche qui voi fate presto a parlare, ma io a quell'epoca non avevo esempi a cui rifarmi per dire lo faccio uguale o lo faccio diverso, cose da copiare non ce n'erano, e neppure una linea, retta o curva che fosse, si sapeva cos'era, o un punto, o una sporgenza o rientranza. Avevo l'intenzione di fare un segno, questo si, ossia avevo l'intenzione di considerare segno una qualsiasi cosa che mi venisse fatto di fare, quindi avendo io, in quel punto delllo spazio e non in un altro,  fatto qualcosa intendendo di fare un segno, risultò che ci avevo fatto un segno davvero.» [Un segno nello spazio, pag. 30-31]EdMax