Brevissima (e infima) biografia di EinsteinLa prima cosa che mi viene in mente è la tua linguaccia, che viene stampata perfino sulle magliette, sotto una capigliatura folle che ha creato il mito dello scienziato pazzoide. Dubito che tra Berna, Berlino, Princeton e tutti i luoghi che hai visitato non ci fosse un parrucchiere. Ma tant'è!Poi mi vengono in mente i fiumi di inchiostro che sono stati versati per far comprendere agli altri le tue idee. Eppure, qualcuno sostiene che le questioni che hai affrontato sono di una semplicità sconcertante...In quell'anno mirabile avevi ventisei anni, e all'ufficio brevetti di Berna eri impegnato a scomporre e ricomporre le stravaganti idee che stravaganti inventori speravano di brevettare. Quell'anno, era il 1905, avevi dato il meglio di te stesso. I tuoi pensieri scintillavano, come quei granelli di polline che schizzavano qua e là, in un moto browniano che neppure Robert Brown era riuscito a comprendere. Poi quell'articolo sui quanti di luce e sull'effetto fotoelettrico... A proposito, te lo aspettavi il Nobel? Infine la perla rara senza Nobel, l'articolo "Sulla elettrodinamica dei corpi in movimento". Cioè, la teoria della relatività ristretta. Doveva essere un anno speciale...
Lettera a Einstein
Brevissima (e infima) biografia di EinsteinLa prima cosa che mi viene in mente è la tua linguaccia, che viene stampata perfino sulle magliette, sotto una capigliatura folle che ha creato il mito dello scienziato pazzoide. Dubito che tra Berna, Berlino, Princeton e tutti i luoghi che hai visitato non ci fosse un parrucchiere. Ma tant'è!Poi mi vengono in mente i fiumi di inchiostro che sono stati versati per far comprendere agli altri le tue idee. Eppure, qualcuno sostiene che le questioni che hai affrontato sono di una semplicità sconcertante...In quell'anno mirabile avevi ventisei anni, e all'ufficio brevetti di Berna eri impegnato a scomporre e ricomporre le stravaganti idee che stravaganti inventori speravano di brevettare. Quell'anno, era il 1905, avevi dato il meglio di te stesso. I tuoi pensieri scintillavano, come quei granelli di polline che schizzavano qua e là, in un moto browniano che neppure Robert Brown era riuscito a comprendere. Poi quell'articolo sui quanti di luce e sull'effetto fotoelettrico... A proposito, te lo aspettavi il Nobel? Infine la perla rara senza Nobel, l'articolo "Sulla elettrodinamica dei corpi in movimento". Cioè, la teoria della relatività ristretta. Doveva essere un anno speciale...