Romanzo scientifico

Matematica e scienza: un romanzo

Creato da EdMax il 13/03/2011

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DONNE SCIENZIATE!

Post n°114 pubblicato il 01 Giugno 2011 da EdMax
 

Rosalind

http://scienziatealtritempi.blogspot.com/

Donne scienziate

Il DNA e le variabili cefeidi; la radioattività e l’anello mancante; il nucleo interno terrestre e le particelle elementari: che cosa accomuna queste (e altre) scoperte?

Una donna!

Una delle edizioni del libro La doppia elica di James “Jim” Watson, ha come sottotitolo Trent’anni dopo. Nella seconda introduzione (dal titolo L’autore e la pubblicazione de La doppia elica), Gunther S. Stent scrive che Watson decise di scrivere «un resoconto personale della scoperta della struttura del DNA» dal titolo L’onesto Jim, che era «inutilmente offensivo verso molte persone», tra le quali la più colpita era una donna, una donna scienziata: Rosalind Franklin!

Watson scrive che «il DNA era ancora un mistero in attesa che qualcuno strappasse il velo; e non si sapeva chi sarebbe stato il primo e se avrebbe meritato la vittoria […] Ma ora la gara era finita, e io, uno dei vincitori, sapevo bene che la storia non era così semplice, e certo non come la raccontavano i giornali. Era stata soprattutto opera di cinque persone, Maurice Wilkins, Rosalind Franklin («Rosy, come la chiamavamo fra noi»), Linus Pauling, Francis Crick e io».

Quando «Miss Franklin mise piede nel laboratorio di Maurice [Wilkins], i due cominciarono a litigare». Anzi, in seguito «Rosy non comunicava nemmeno più a Maurice i suoi ultimi risultati».

Un altro scontro, questa volta tra Rosy e Watson, indusse Wilkins a confessare allo stesso Watson che aveva nascosto «copie di alcune fotografie prese con i raggi X da Rosy». La fotografia della struttura del DNA ottenuta ai raggi X da Rosalind Franklin nel 1952 forniva «la prova di una nuova forma tridimensionale del DNA».

Anche se l’articolo di Crick e Watson si chiude con una delle frasi più belle della storia delle scienze (un frase asciutta, chiara, semplice e premonitrice: «Non è sfuggito alla nostra attenzione che lo specifico accoppiamento da noi postulato suggerisce immediatamente un possibile meccanismo riproduttivo del materiale genetico»), è probabile che la struttura del DNA non sarebbe stata scoperta da James Watson e Francis Crick (che alla fine vinsero il premio Nobel insieme a Maurice Wilkins) se la scienziata Rosalind “Rosy” Franklin non avesse “scattato” le sue foto che rivelavano la struttura della catena polinuleotidica. E, soprattutto, se la giovane scienziata non si fosse ammalata gravemente di cancro: morì a soli 37 anni.

EdMax

Watson e Crick

 
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