Romanzo scientifico

Matematica e scienza: un romanzo

Creato da EdMax il 13/03/2011

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

silvianeriniMargherita281028EdMaxmimmominunnieastvillagecaterina.stillitanodiletta.castellifenormone0cloud.9remulettochicauto_2015amorino11IrrequietaDDJ_Ponhzi
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Risvegli di Oliver Sacks

Post n°141 pubblicato il 29 Agosto 2011 da EdMax
 

Risvegli - di Oliver Sacks

IBS

«La medicina di oggi [...] sottolinea quasi esclusivamente il dato tecnico o meccanico, il che, se ha consentito immensi progressi, ha però anche portato a un regresso intellettuale e a una disattenzione per i sentimenti e le necessità globali dei pazienti. Il presente libro è un tentativo di ritrovare e ripristinare questa cura metafisica» [dalla prefazione all'edizione originale di Risvegli, di Oliver Sacks, V edizione Gli Adelphi, 2006, p. 19]

 

Una scena del film [da http://it.wikipedia.org/wiki/Risvegli]

 

Film

EdMax

 
 
 

Che cosa resta da scoprire

Post n°142 pubblicato il 02 Settembre 2011 da EdMax
 

Che cosa resta da scoprire - John Maddox

John Maddox

Di solito evito di comprare e leggere libri con titoli improbabili... Ma questo libro merita attenzione, se non altro per le note e la bibliografia. L'autore, John Maddox, è stato direttore della rivista «Nature» per un trentennio!

EdMax

http://www.anobii.com/books/Che_cosa_resta_da_scoprire/9788811592624/01edd0e5beb734acb1/

 

 
 
 

I marziani siamo noi

Post n°143 pubblicato il 04 Settembre 2011 da EdMax
 

I marziani siamo noi - di Giovanni F. Bignami

Bignami

Con buona pace di E.T. e dei Men in Black, «allora sorge proprio il sospetto che, come gli atomi e le molecole, anche noi veniamo direttamente da fuori. Insomma, forse i veri marziani siamo noi?»
[Giovanni F. Bignami, I marziani siamo noi - Un filo rosso dal Big Bang alla vita, Zanichelli 2010, p. 18]

http://www.anobii.com/books/I_marziani_siamo_noi/9788808261564/01509a710f8137981c/

EdMax

 
 
 

Flatlandia

Post n°144 pubblicato il 19 Settembre 2011 da EdMax
 

Edwin A. Abbott: Flatlandia - Racconto fantastico a più dimensioni (Gli Adelphi)

 

Flatlandia

 

«Voi, che avete la fortuna di avere tanto l'ombra che la luce, voi che avete due occhi dotati della conoscenza prospettica e allietati dal godimento dei vari colori, voi che potete "vederlo" per davvero, un angolo, e contemplare l'intiera circonferenza di un Circolo nella beata regione delle Tre Dimensioni... come posso mai render chiara a voi l'estrema difficoltà che incontriamo noi, in Flatlandia, per riconoscere le nostre rispettive configurazioni?»

EdMax

 
 
 

Capire la relatività con le quattro operazioni?

Post n°145 pubblicato il 26 Settembre 2011 da EdMax
 

La relatività con le quattro operazioni - di Clement V. Durell

 

Relatività

Davvero bastano le quattro operazioni per comprendere la relatività???

Alcuni dicono di si!

http://www.anobii.com/books/La_relativit%C3%A0_con_le_quattro_operazioni/9788833902630/01c3c0090b3d8b0768/

Un saluto a tutti i neutrini!

EdMax

 
 
 

Oliver Sacks - Musicofilia

Post n°146 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da EdMax

Musicofilia

 

Sacks

 

Questa volta Oliver Saks ci introduce nel mondo della mente musicale. Ripercorrendo gli studi compiuti da vari autori sull'argomento, e ricordando alcuni suoi pazienti (le cui vicende sono raccontate in altri libri di Sacks, come Un antropologo su Marte, L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Risvegli), Sacks ci informa delle abilità musicali di ciechi e sordi, di orecchio assoluto, di sinestesia, di sogni musicali, della musica che può scatenare le emozioni più sorprendenti e inquietanti.

Solo una citazione tratta dal diario Et la lumière fut di Jacques Lusseryan, che Sacks riporta a pag. 214: «La prima sala da concerti in cui misi piede quando avevo otto anni significò per me, nell'arco di un minuto, più di tutti i regni leggendari... Entrare in quella sala fu il primo passo di una storia d'amore. L'accordatura degli strumenti fu il mio fidanzamento... Piangevo di gratitudine ogni volta che l'orchestra levava il suo canto. Un mondo di suoni, per un cieco: quale improvvisa benedizione!... Per un cieco la musica è nutrimento... ne ha bisogno e deve essergli somministrata a intervalli regolari, come il cibo... La musica è stata creata per i ciechi.»

EdMax

 
 
 

Italo Calvino - Le cosmicomiche

Post n°147 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da EdMax

Italo Calvino - Le cosmicomiche

Calvino

Sogni a occhi aperti? Riflessioni cosmologiche nella vita quotidiana? O vita quotidiana proiettata nel cosmo? Assurdo e onirico, fantastico e plausibile, per certi versi comico ma molto più cosmico e cosmologico. Una leggenda romantica soggetta alle leggi spietate della fisica e dell'evoluzione che ci lascia un «segno»!

«Un segno come? E' difficile da dire perchè se vi si dice segno voi pensate subito a un qualcosa che si distingua da un qualcosa, e li non c'era niente che si distinguesse da niente; voi pensate subito a un segno marcato con qualche arnese oppure con le mani, che poi l'arnese o le mani si tolgono e il segno invece resta, ma a quel tempo arnesi non ce n'erano ancora, e nemmeno mani, o denti, o nasi, tutte cose che si ebbero poi in seguito, ma molto tempo dopo. La forma da dare al segno, voi dite non è un problema perchè, qualsiasi forma abbia, un segno basta serva da segno, cioè sia diverso o uguale ad altri segni: anche qui voi fate presto a parlare, ma io a quell'epoca non avevo esempi a cui rifarmi per dire lo faccio uguale o lo faccio diverso, cose da copiare non ce n'erano, e neppure una linea, retta o curva che fosse, si sapeva cos'era, o un punto, o una sporgenza o rientranza. Avevo l'intenzione di fare un segno, questo si, ossia avevo l'intenzione di considerare segno una qualsiasi cosa che mi venisse fatto di fare, quindi avendo io, in quel punto delllo spazio e non in un altro,  fatto qualcosa intendendo di fare un segno, risultò che ci avevo fatto un segno davvero.» [Un segno nello spazio, pag. 30-31]

EdMax

 
 
 

La parrucca di Newton

La parrucca di Newton - Jean-Pierre Luninet (prefazione di Piero Bianucci)

Un romanzo da film! Una storia cinematografica di Newton con dialoghi tra protagonisti, tensioni e rancori, genialità e depressione, scienze e alchimia, teologia e... Robert Hooke! «Se un malintenzionato fosse riuscito a decifrare a uso dei membri [della Royal Society] il testo che l'eremita di Cambridge intendeva intitolare Principi matematici di filosofia naturale, quei lord, quei cancellieri e quei ministri, tutti uomini di corte più che di scienza, avrebbero potuto farlo proibire; autore ed editore rischiavano di subire una sorte analoga a qella di Huygens, costretto a fuggire dalla Francia dopo la revoca dell'editto di Nantes» (p. 241).

E poi: «Ho compiuto questa dimostrazione molto tempo fa. L'appunto in questione dev'essere da qualche parte, tra le mie cose. Volete che mi metta a cercarlo?». Con un'espressione cupida, Halley fa segno di sì. Newton si dirige verso uno degli scaffali, si ferma, si colpisce la fronte con la mano e dice: «Che stupido sono! L'ho lasciato in campagna. Ero riuscito a effettuare quella dimostrazione vent'anni fa, laggiù, a Woolsthorpe, vedendo cadere una mela da un albero» (p. 230-232).

Newton

EdMax

 
 
 

Telmo Pievani, La vita inaspettata. Il fascino di un'evoluzione e che non ci aveva previsto

Post n°149 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da EdMax
 

Telmo Pievani, La vita inaspettata. Il fascino di un'evoluzione e che non ci aveva previsto (Cortina 2011)

"Se riavvolgiamo il film della vita e Pikaia [...] non pesca il biglietto vincente e non sopravvive fra quelle perigliose scogliere, il suo lontano successore cordato Homo sapiens potrebbe non fare mai la sua comparsa sul palcoscenico della biodiversità. Le dobbiamo se non altro un piccolo ringraziamento" [p. 96-97]

E ancora, riportando un pensiero di Musil: "Il cammino della storia dunque non è quello di una palla di biliardo, che una volta partita segue una certa traiettoria, ma somiglia al cammino di una nuvola, a quello di chi va bighellonando per le strade, e qui è sviato da un'ombra, là da un gruppo di persone o da uno strano taglio di facciate, e giunge infine in un luogo che non conosceva e dove non desiderava andare. L'andamento della storia è un continuo sbandamento. Il presente è sempre un'ultima cosa al margine, che in qualche modo non fa più completamente parte delle case della città" [Robert Musil, L'uomo senza qualità, 1930. Cit. in Telmo Pievani, La vita inaspettata, p. 197].

Non è soltanto il solito dibattito evoluzionismo vs creazionismo: Pievani discute gli aspetti epistemologici dell'idea darwiniana di "discendenza con modificazioni", che Herbert Spencer tradurrà in "evoluzione" nonostante le ritrosie di Darwin. Lo scopo di Pievani è far comprendere che siamo "figli contingenti di sola storia"!

EdMax

 
 
 

Discorso sulla matematica - Gabriele Lolli

Post n°150 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da EdMax
 

Discorso sulla matematica - Una rilettura delle Lezioni americane di Italo Calvino, di Gabriele Lolli (Bollati Boringhieri 2011)

«L'atteggiamento scientifico e quello poetico coincidono: entrambi sono atteggiamenti insieme di ricerca e di progettazione, di scoperta e di invenzione». [Italo Calvino, Lettera a Primo Levi del 22 dicembre 1961, cit. in Gabriele Lolli, p. 10]

E poi: «Quando uno fa qualcosa di nuovo, non si accorge che è qualcosa di nuovo. Pensa che tutti lo sappiano» [Mikhail Gromov, cit. in Gabriele Lolli, p. 15]

Lolli discute anche quelle "zone di confine" delle teorie in cui «la costruzione di una teoria comporta riflessioni che vanno al di là della teoria, ma che solo la teoria può esprimere. La scelta del linguaggio ne è una prova. Se l'inizio è l'ingresso in un mondo verbale, la scelta del linguaggio è la scelta di una porta, che si apre su un mondo oppure su un altro. Se il linguaggio dell'aritmetica per esempio ha solo il successore, o il successore e l'addizione, oltre eventualmente alla relazione d'ordine <, il mondo in cui si entra è un giardino semplice e ordinato; se si aggiunge il prodotto si entra in una giungla piena di trappole nascoste. Il matematico ha lo spirito dell'esploratore, preferisce la giungla» (p. 46).

E, come sostiene Calvino, i finali di un testo letterario o scientifico «sono molto meno importanti degli incipit e pochissimi sono memorabili» (p. 47)

EdMax

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963