Romanzo scientifico

Matematica e scienza: un romanzo

Creato da EdMax il 13/03/2011

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Messaggi del 29/05/2011

Personaggi della matematica

Post n°113 pubblicato il 29 Maggio 2011 da EdMax
 

Una storia della matematica

Tracciamo una semplice linea del tempo, una retta sulla quale fissiamo uno zero. A sinistra dello 0 si espande senza orizzonti il mondo “avanti Cristo”; a destra dello 0 il mondo molto più conosciuto del “dopo Cristo”. Da dove si parte?

Possiamo utilizzare il resoconto cronologico che ci viene presentato da Denis Guedj nel suo Il teorema del pappagallo; oppure la “linea del tempo” presentata da Carl Sagan in Cosmo (anche se limitata ai personaggi dell’astronomia). Utilizzeremo invece un libro ampiamente citato nelle bibliografie: Eric T. Bell, I grandi matematici (trad. Daniele Didero), RCS 2010.

I grandi matematici

Dopo l’introduzione, Bell inizia con gli Spiriti moderni in cervelli antichi: Zenone (495-435 a.C.), Eudosso (408-355 a.C.) e ArchimedeZenone e la tartaruga è un libro di Nicholas Fearn (Mondadori 2008), che racconta tecniche e trucchi del pensiero filosofico. Michael Clarke diverte con I paradossi dalla A alla Z (Cortina 2004), mentre Piergiorgio Odifreddi racconta la bellissima “favola” C’era una volta un paradosso (Einaudi 2001). Lo stesso Odifreddi presenta la logica matematica nel suo libro dal titolo decisamente appropriato: Il diavolo in cattedra (Einaudi 2003).

Il grande Archimede è il titolo di un libro di Mario Geymonat (Sandro Teti 2006), mentre il libro di Reviel Netz e William Noel riguarda Il codice perduto di Archimede (RCS 2007).

Nel capitolo successivo de I grandi matematici, Bell presenta il Gentiluomo, soldato e matematico Renè Descartes (1596-1650). La vita e il pensiero di Cartesio, nonché il suo taccuino, figurano nel bel libro di Amir D. Aczel Il taccuino segreto di Cartesio – Storia di un genio del 600 e della misteriosa formula che non volle rivelare (Mondadori 2006).

Per Eric T. Bell, Il re dei dilettanti è Pierre de Fermat (1601?-1665). Simon Singh ha scritto il bellissimo libro L’ultimo teorema di Fermat – L’avventura di un genio, di un problema matematico e dell'uomo che lo ha risolto (RCS 1997). L’enigma di Fermat – Una sfida lunga tre secoli (RBA 2011) è invece uno dei titoli dell’interessante serie Mondo matematico (in edicola tutti i venerdì).

Se il titolo Grandezza e miseria dell’uomo racconta le vicende di Blaise Pascal (1623-1662), il semplice titolo Sulla riva narra il grande Isaac Newton, mentre uno dei suoi avversari, Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) è, secondo Bell, il Maestro in tutte le arti.

Vita, pensiero e opere di Newton figurano in tutte le opere di storia delle scienze. Qui mi limito solo a ricordare il libro Isaac Newton di James Gleick (Codice Edizioni 2004), e Newton di Niccolò Guicciardini (Carocci 2011).

Ne I grandi matematici di Eric T. Bell, il titolo del capitolo Natura o educazione? allude alle vicende familiari e matematiche che hanno interessato i Bernoulli (sec. XVII e XVIII): otto matematici in tre generazioni! Se Leonhard Euler (1707-1783) rappresenta per Bell L’analisi incarnata, Joseph-Louis Lagrange (1736-1813) è Un’alta piramide, mentre Da contadino a snob ricorda il marchese Pierre-Simon de Laplace (1749-1827). Da Gaspard Monge (1746-1818) e Joseph Fourier (1768-1830), che sono Amici di un imperatore, Bell continua con «Le jour de gloire», in riferimento a Jean-Victor Poncelet (1788-1867), con Il re dei matematici Carl Friederich Gauss (1777-1855), con Matematica e mulini a vento (Augustin-Louis Cauchy, 1789-1857) e con Il Copernico della geometria Nicolas Ivanovich Lobatchewsky (1793-1856), la cui “rivoluzione copernicana” fu la nascita delle geometrie non euclidee.

Il capitolo Genio e povertà racconta le tristi vicende di Niels Henrik Abel (1802-1829), mentre le vicende altrettanto tragiche di Èvariste Galois (1811-1832) sono raccontate nel capitolo Genio e imbecillità. Le vite di Abel e Galois sono legate a quella che Mario Livio descrive come L’equazione impossibile – Come un genio della matematica ha scoperto il linguaggio della simmetria (RCS 2005).

Eric T. Bell dedica il titolo Il grande algorista a Carl Gustav Jacob Jacobi (1804-1851) e, mentre William Rowan Hamilton (1805-1865) è coinvolto in Una tragedia in Irlanda, Arthur Cayley (1821-1895) e James Joseph Sylvester (1814-1897) sono I gemelli degli invarianti. Il Maestro e l’allieva sono rispettivamente Karl Wilhelm Theodor Weierstrass (1815-1897) e Sonia Kowalewski (1850-1891).

I capitoli successivi del libro di Bell riguardano La Completa indipendenza (George Boole, 1815-1864), L’uomo e non il metodo (Charles Hermite, 1822-1901), Lo scettico Leopold Kronecker (1823-1891), L’anima candida Bernhard Riemann (1826-1866) e L’aritmetica al secondo posto, con riferimento a Ernst Eduard Kummer (1810-1893) e Julius Wilhelm Richard Dedekind (1831-1916).

Bernhard Riemann è anche il protagonista di due libri: L’ossessione dei numeri primi – Bernhard Riemann e il principale problema irrisolto della matematica di John Derbyshire (Boringhieri 2006), e L’enigma dei numeri primi – L’ipotesi di Riemann, il più grande mistero della matematica, di Marcus Du Sautoy (RCS 2004).

Bell conclude con L’ultimo scienziato universale, cioè Henri Poincaré (1854-1912), e con Paradiso perduto?, titolo dedicato a Georg Cantor (1845-1918).

Per chi desidera approfondire la storia della matematica, esiste una vastissima letteratura. Qui mi limito a segnalare: 1) l’ormai classico Storia della matematica di Carl B. Boyer (1980), con l’introduzione di Lucio Lombardo Radice; 2) Lucio Lombardo Radice ha scritto anche un prezioso libricino dal titolo La matematica da Pitagora a Newton (Muzzio 2010); 3) George Gheverghese Joseph ha scritto “la vera storia della matematica” nel suo libro C’era una volta un numero (Il Saggiatore 2000); 4) Mario Livio racconta anche La sezione aurea – Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni (RCS 2003); 5) La tragica vita di Ipazia è raccontata da Adriano Petta e Antonino Colavito in Ipazia – Vita e sogni di una scienziata del IV secolo (La Lepre 2009), mentre la bizantinista Silvia Ronchey descrive Ipazia – La vera storia (Rizzoli 2010).

E poi: I (favolosi) numeri di Fibonacci di Alfred S. Posamentier e Ingmar Lehmann (Muzzio 2010), La favolosa storia della radice quadrata di due di Benoit Rittaud (Bollati Boringhieri 2010) e Gnomon – Una indagine sul numero (Adelphi 1999) di Paolo Zellini.

EdMax

 
 
 
 
 

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