C'est la Vie

e luce è


 Avete mai provato a stare al buio totale per qualche ora? Per qualche giorno? Per qualche anno? O per 10 anni? Tutto acquista un’altra dimensione. La vita stessa cambia perché cambiano le nostre sensazioni. Si acutizza l’olfatto, il tatto, l’udito, l’equilibrio. La fantasia prende il volo perché nell’immaginare ciò che non vediamo gli diamo forme e colori che facciamo diventare nostri.
Poi d’improvviso succede qualcosa : luce è! E luce è per lui, un 68enne americano che, per una malattia agli occhi, perde la vista: una progressiva quanto inesorabile cecità. 10 anni di medici, ospedali, indagini, operazioni. Anni difficili. La ritrova grazie a un micro chip e sessanta elettrodi collegati a speciali occhiali che funzionano come un occhio bionico. Una spicciolata d'anni fa sarebbe stata fantascienza. Da leggere o da guardare con una sorta di incredulità. Lontana ere geologiche che potesse diventare realtà nell’immaginario collettivo. Invece quando scienza e tecnologia si mettono insieme e lo fanno con impegno, determinazione, fondi economici e voglia di investire in ricerca succede il miracolo. Lui è il 15esimo americano. Ma il primo a cui l’occhio bionico invia messaggi direttamente al nervo ottico. Dal primo esperimento in Inghilterra, nel 2009,  passando due anni più tardi anche per l’Italia, le prospettive di qualità di vita sembrano migliorate : se allora, 6 anni fa, alcuni pazienti non vedevano il movimento nè i visi e non distinguevano dettagli e forme particolari, oggi,  nonostante l’immagine sia grezza,  lui ,  vedendo sua moglie, dice : *era la più bella della stanza*  … e commuove.   Chissà se Samantha dalla sua navicella là nello spazio esclamerebbe, citando Matrix : *Welcome to real world!* ..alle volte puntare allo spazio e dimenticarsi del terreno, forse, non è il miglior investimento… … voi che ne pensate?