C'est la Vie

indelebile, tra pelle e destino


 *E ora come troverai un lavoro?* Lo chiedono gli amici dopo che un tale Christian Sechrist  ha postato soddisfatto il suo nuovo tattoo su Facebook. E’ un onore diventare papà a 20 anni  e quando la mattina si raderà vedrà il viso di suo figlio tatuato sulla guancia. Per sempre. Indelebile. Secondo studi recenti, circa la metà delle persone tra i 20 e i 30 anni ha almeno un piercing o un tatuaggio. E il numero è in crescita. Si dice che ogni generazione trovi  il modo per distinguersi da quella precedente: la minigonna allora, i capelli colorati  e l' eskimo poi e  tattoo o piercing  oggi.
Lei preferisce tenerlo per sé perché è un' emozione così nostra che non ha bisogno di essere condivisa con tutti. Lui  invece ha i nomi dei figli scritti sull' avambraccio. Loro dicono, guardando il cuore diviso a metà e perfettamente combaciante,  *perché lasciare che il tempo spazzi via ogni ricordo quando si può scrivere del nostro amore fra la pelle e il destino ? * Quell’altra invece tiene sempre all’indice della mano sinistra un vistoso anello:  nasconde un' ancora. Non perché voglia dimenticarsene ma perché così le è stato chiesto dal capoufficio. Viviamo in una società conservatrice, sostiene, con un’etichetta  imposta e da rispettare.  Pare che i tatuaggi visibili e vistosi abbiano un impatto negativo su 1/3 dei clienti.E le aziende, le banche, gli uffici legali, i panettieri sono sensibili alle opinioni dei consumatori. Un viso disegnato su un altro viso è un impatto… indubbiamente forte…   A voi disturberebbe trovarvi  di fronte un impiegato  eccessivamente tatuato? Esagera la signora  con il pataccone sull’indice che nasconde ?   O  invece è giusto che le aziende si diano un codice  interno per cui un  tattoo potrebbe essere poco decoroso?