* Non posso certo dire che è esattamente ciò che avevo in mente quando compilai la domanda d’ammissione all’Università. Probabilmente non è quello che si aspettavano i miei genitori: non è poi così bello ritrovarsi a una cena e dire che la propria figlia è un medico abortista. Ad ogni modo sono qui. Ho scelto di non fare obiezione di coscienza. Non è stato semplice a livello emotivo. [...] Ho incontrato professioniste quarantenni così come adolescenti. La maggior parte di loro aveva utilizzato contraccettivi, ma qualcosa era andata storta. Ho ascoltato storie difficili, alcune strazianti, altre meno complicate, ma nessuna ha preso questa decisione a cuor leggero.[...] Molte delle donne sono già mamme. Alcune devote e religiose. Ad altre è stato consigliato di interrompere la gravidanza per ragioni mediche. Una donna ha cambiato idea all’ultimo minuto. Ad un’altra ho asciugato le lacrime mentre l'anestesista faceva il conto alla rovescia. [...] Tutto questo per me non è ancora quotidianità. Mi chiedo se mai riuscirò a abituarmi. * E’ parte di una lettera anonima pubblicata mesi fa su HuffigtonPost e scritta da un medico abortista. Che sia donna è irrilevante, forse. O forse, invece, significativo. Sta il fatto che la legge 194 a distanza di anni non è applicata. La media in Italia, oggi, fra medici e infermieri che hanno obiettato è del 70%. In Basilicata siamo al 90%, in Valle d’Aosta al 13%. In poche regioni si arriva al 50%. Ad Ascoli Piceno c’è l’obiezione di struttura: il 100% dei medici rifiuta di applicare la legge. I medici che obiettano sono anziani; quelli giovani, se non obiettano, hanno carriera difficile.
* ma nessuna ha preso la decisione a cuor leggero*
* Non posso certo dire che è esattamente ciò che avevo in mente quando compilai la domanda d’ammissione all’Università. Probabilmente non è quello che si aspettavano i miei genitori: non è poi così bello ritrovarsi a una cena e dire che la propria figlia è un medico abortista. Ad ogni modo sono qui. Ho scelto di non fare obiezione di coscienza. Non è stato semplice a livello emotivo. [...] Ho incontrato professioniste quarantenni così come adolescenti. La maggior parte di loro aveva utilizzato contraccettivi, ma qualcosa era andata storta. Ho ascoltato storie difficili, alcune strazianti, altre meno complicate, ma nessuna ha preso questa decisione a cuor leggero.[...] Molte delle donne sono già mamme. Alcune devote e religiose. Ad altre è stato consigliato di interrompere la gravidanza per ragioni mediche. Una donna ha cambiato idea all’ultimo minuto. Ad un’altra ho asciugato le lacrime mentre l'anestesista faceva il conto alla rovescia. [...] Tutto questo per me non è ancora quotidianità. Mi chiedo se mai riuscirò a abituarmi. * E’ parte di una lettera anonima pubblicata mesi fa su HuffigtonPost e scritta da un medico abortista. Che sia donna è irrilevante, forse. O forse, invece, significativo. Sta il fatto che la legge 194 a distanza di anni non è applicata. La media in Italia, oggi, fra medici e infermieri che hanno obiettato è del 70%. In Basilicata siamo al 90%, in Valle d’Aosta al 13%. In poche regioni si arriva al 50%. Ad Ascoli Piceno c’è l’obiezione di struttura: il 100% dei medici rifiuta di applicare la legge. I medici che obiettano sono anziani; quelli giovani, se non obiettano, hanno carriera difficile.