a chiunque passi di lì e ascolti.
E' un degrado del linguaggio, sì, ma è anche e soprattutto una forma di non rispetto. O forse di disprezzo. Succede nei rapporti interpersonali. Succede in TV fra VIP dove V sta per very, I per Impolite, P per personage e lo share aumenta. Succede in politica. Darsi da 'dilettante allo sbaraglio' o da 'giocoliere' o ancora da 'turista della politica' è una libidine: aumenta l’ars oratoria. *Capra, capra, capra, capra, capra, capra capra, capra, capra, capra, capra capra, capra, capra, capra, capra capra, capra, capra, capra, capra capra* ripetuta per 22 volte tant’è che a Sgarbi, allora, costò una denuncia da parte degli animalisti di Bologna perché offendeva le capre. * Sarebbe da fucilare per alto tradimento * è una frase rivolta a Hillary Clinton * Sembra un scimmia * aveva detto un assessore leghista di Kyenge* C'è la sosia di Boldrini qui *, dice e mostra una bambola gonfiabile. L’accusa di sessismo parte immediata ancor prima di rendersi conto che di sessismo c’è poco e di satira ancor meno. Qualcuno ride e accoglie il linguaggio con piacere: dice che si è finalmente adeguato alla realtà e liberato da ipocrisie. Spesso, però, si confonde la volgarità con genuinità. L' insulto con spontaneità. L' educazione con turpiloquio. Parrebbe che ingiuriasse chi pronuncia il "vaffa…" anche se c’è confidenza tra le parti; al contrario " mi hai rotto i co…" è linguaggio comune e quindi nessuna ingiuria. Che una determinata espressione possa essere offensiva o meno secondo il contesto nel quale viene pronunciata ci sta. C’è un limite fra l'ingiuria, l'insulto e lo scherzo e la linea che segna il confine è sottile e labile: sempre più spesso però ho l' impressione che si siano consumati i freni della buona educazione giocando al pessimo gioco dell' * insulta con le parole *… ...pare anche a voi?