C'est la Vie

ogni bel gioco dura poco?


 Anche no, parrebbe. Era il 2011 quando Antena 3, una delle più importanti emittenti spagnole, trasmetteva Il Segreto. In Italia sbarcherà a giugno del 2013 su Canale 5, il pomeriggio,  ma anche in prima serata. Gli episodi durano circa un'ora ed hanno uno share elevatissimo tant’è che siamo a quota settima edizione mentre l’ottava è in programmazione. Il numero delle puntate mandate in onda ad oggi è millequattocentottantaquattro. Siamo ancora molto lontani dalle più 3.300 di Cento Vetrine e distanti anni luce dalle oltre 7.700 di Beautiful. Il leit motiv è lo stesso: intrallazzi amorosi, colpi di scena, drammi che si susseguono e lieti fini che si rincorrono, personaggi che vanno, vengono e ritornano, muoiono e rivivono. Bravi gli sceneggiatori e gli autori che negli anni hanno dato prova di fantasia e inventiva se non altro per la costruzione di dialoghi  e tenaci gli attori che sul set hanno provato e riprovato per giorni, mesi e anni. Per qualcuno, grazie appunto alla cadenza giornaliera con cui vengono proposte,  saltare un appuntamento significa perdere parti fondamentali dell'intreccio narrativo. Per altri, stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, giorno dopo giorno la soap opera diventa soporifera più di una camomilla. Noiosa. Ripetitiva. Sempre uguale a se stessa.
Posto che nessuno di noi segua o abbia seguito una sola puntata di una qualsiasi soap opera e posto anche che i numeri a quattro cifre parlino chiaro testimoniando un indubbio successo di trame viste, riviste e rivisitate,  secondo voi cos' è che tiene avvinghiato lo spettatore a queste infiniti e poco originali copioni ?