C'est la Vie

fette di torta tutte uguali o di serie A e di serie B?


 I figli riempiono una vita, diventano il centro di tutto: delle emozioni, dell'amore, della dedizione. Quando sono piccoli sono una continua scoperta, via via che i loro occhi e la loro mente si aprono alla vita. Dipendono completamente da noi, e ci rendiamo conto che solo le nostre cure permettono loro di vivere, di esprimersi e di svilupparsi. Man mano che crescono rappresentano un susseguirsi di gioie, di ansie, di soddisfazioni, di preoccupazioni, di momenti felici. I sacrifici fatti per loro non hanno peso. P. Angela e L. Pinna  E così è per chi di noi è genitore. Così è stato per i nostri genitori quando noi eravamo figli . Così fu per i genitori dei nostri genitori quando loro, ormai canuti, erano bambini. Così è la vita.
E spiace quando stamattina lei  diceva: * Mah, io sono sempre stata la figlia di serie B: quando eravamo bimbi veniva sempre prima mia sorella, la loro principessa, poi mio fratello , l’ometto di casa e poi pensavano a me. Ma alla fine mi hanno fatto un regalo enorme: sono cresciuta in fretta.* Quella diceva: * Sai, a volte anche a me pare di fare preferenze fra i miei: vuoi perché uno è autonomo e sveglissimo, vuoi perché l’altro è fragile o probabilmente sono io a considerarlo così. Non lo faccio con cattiveria. Ne ho parlato  con uno psicologo che mi ha tranquillizzata dicendo che è normale. * Rispondeva lui : * Sei brava a riconoscere questo, sai...perchè nessun genitore ammette di avere un figlio preferito. Molti si raccontano b@lle da soli.* Io? Ascoltavo tra l'interdetta e l'esterrefatta. Non mi ci ritrovavo affatto, né come figlia, allora e ora,  né  come mamma, adesso. Comunque la curiosità di fronte a queste chicche di vita è rimasta. Mi sono rivolta a San Google perché se lo dice Internet e pure la scienza...
Ebbene, l'ennesima conferma arriverebbe da uno studio trasversale iniziato nel 1989 da sociologi  dell'Università della California e condotto su un campione piuttosto vasto di figli e di rispettivi genitori seguiti per tre anni. Risultati alla mano: più del 70% dei genitori avrebbe confessato di avere un trattamento preferenziale nei confronti di uno dei figli. Per cui,  parrebbe che sì, nell'inconscio di un genitore ci sia il figlio di serie A e il figlio o i figli di serie B. Per una corrente di psicologi il podio andrebbe al primogenito su cui si concentrerebbero tutte le aspettative e i sogni e sarebbe considerato il più intelligente ; per un'altra fetta di psicoterapeuti,  invece,  il secondogenito o l’ultimo nato sarebbe il figlio prediletto, il più piccolo, il più coccolo, talvolta voluto e altre non cercato e se la caverebbe meglio nella vita perché meno protetto. Voi, come genitori, se lo siete,  e come figli , allora e oggi , pensate che l’amore di una mamma e di un papà verso i figli  si divida come le fette di una torta, cioè tutte uguali? O invece pensate che la serie A e la serie B non esista solo nel calcio?