C'est la Vie

due ruote: una storia lunghissima


Era il 1493 quando un tale Leonardo da Vinci stupiva per la genialità della sua creazione.
Passarono quasi 3 secoli e in Francia nasceva il velocipede che in breve si diffonderà in tutta Europa.Si arriverà alla fine del 1800 perché colui che pedalava potesse da fermo mettere i piedi per terra.Ai primi del '900 nasce il Tour de France e subito dopo il giro d’Italia.A lei viene dedicato anche un film: Ladri di biciclette quasi a testimoniare che la bicicletta sia il mezzo di trasporto preferito nell’Italia del dopoguerra.Pedala e pedala si arriva al 1970 quando in California nasce la BMX. Chi allora adolescente non la ricorda? E chi, fra i ragazzini di allora, non s’è sbucciato ginocchia e gomiti facendo bici-cross?Chi di noi non ricorda la mitica Graziella, prodotta fino alla fine degli anni ’80, magari con il cestino davanti?Poteva mancare la bici per i terreni sterrati fra radici di alberi, sassi, terra e erba? Ovvio che no! Ed ecco che puntuale arriva la mountain bike.E poi e poi , modifica su modifica, tecnica su tecnica, sul mercato si impongono le ultraleggere fatte di titanio, alluminio e acciaio.E per chi non ama lo sforzo muscolare? Nessun problema: c’è la bici elettrica.La leggenda racconta che il primo viaggio in bici avvenne nel giugno del 1817 : si trattava di un modellino con due ruote allineate senza freni così che per fermarsi il guidatore doveva utilizzare i piedi. Quindi oggi compie 2 secoli: 200 anni di pedalate, di salite, di discese.E di orgoglio italiano perché, secondo studi di marketing, l'Italia sarebbe il secondo esportatore in Europa, preceduta dal Portogallo e seguita dall’Olanda. Oggi, oltre che un salutare piacere, è considerata uno dei mezzi di trasporto più utilizzati nel mondo e in particolare in Europa del Nord, Olanda in primis. Gli italiani che utilizzano sistematicamente la bici per il tragitto casa-lavoro sono solo 743.000 mila, con percentuali elevatissime a Bolzano, Pesaro, Ferrara, Treviso.E crescono anche le piste ciclabili super affollate nei fine settimana o in agosto. Va meno di moda al Sud. Eppure fa bene al cuore, fa bene ai muscoli, fa bene all’umore. In tre parole:  pedalare è salutare. Non inquina perciò sta dalla parte dell’ecologia.
…peccato, non dilettarsi a pedalare per necessità o per hobby preferendo lasciare a riposo i quadricipiti ma anche questa è una scelta…Chissà che ricordi avete, anche lontani, legati alla vostra bici.