C'est la Vie

L'importante è esserne convinti


 Lei ne era davvero convinta quando dispiaciuta diceva : *Cavoli! Dalla fretta ho dimenticato la pietra di quarzo. Speriamo vada comunque bene.* Sorridendole, ho ripensato a una mia compagna. Ad ogni esame che fosse pieno inverno o piena estate indossava un maglioncino leggero e in lana  verde oliva. Non sentiva il freddo né il caldo; percepiva solo la convinzione che quel maglione portasse bene. E a quell'altro che puntualmente nelle giornate in cui doveva mettersi alla prova entrava in quel bar e puntualmente ordinava un tramezzino prosciutto e funghi,  anche alle 8 di mattin,  perché, sosteneva, quella volta aveva portato bene e quindi  a che pro rompere il rituale propizio proprio in un giorno  in cui  di fortuna ce n'era bisogno? Convinzioni inconfutabili e inoppugnabili per chi ci crede. Perché è solo una questione di testa. Lo dice la scienza. Secondo una ricerca  ogni oggetto se ritenuto fortunato può rendere realmente più fortunata la persona che lo ha con sé, a patto che questa creda nella sua azione benefica.  Il quadrifoglio, il cornetto, il ferro di cavallo da soli o i rituali e gli oggetti non possono di certo cambiare il corso degli eventi ma la loro semplice presenza agirebbe sul cervello stimolandolo positivamente.
Talismani, amuleti, portafortuna rientrano nelle credenze popolari e si perdono nella notte dei tempi. Ogni cultura ha i propri oggetti ben auguranti e di buon auspicio.In Egitto   lo scarabeo protegge dalle forze del male; la Daruma giapponese è  simbolo di perseveranza; la rana con gli occhi rossi e la moneta  in bocca è per il cinese di buon auspicio; l’occhio di Allah in Turchia protegge dal malocchio; le uova dipinte nell’Europa dell’Est sono simbolo di prosperità.  Ogni persona ha i propri portafortuna, forse… …e voi avete un oggetto o un rituale  che  siete convinti  vi porti bene?