C'est la Vie

Ne abbiamo le tasche piene?


 Parrebbe anche di sì. Da sondaggi si legge che  1 italiano su 3 sarebbe disposto a espellere tutti gli extracomunitari da oggi a domani.Più o meno lo stesso numero di cittadini affermerebbe di non aver nulla da condividere né in campo lavorativo né tantomeno nella sfera delle amicizie. E ancora: una consistente percentuale di connazionali è contraria all'unione tra immigrati ed italiani. Non solo, per  quasi la metà degli italiani il colore bianco della pelle è ancora un valore da difendere.
E questo non riesco a chiamarlo diversamente se non  razzismo. Ho sempre pensato che immigrazione potesse essere sinonimo di integrazione. Sbagliando, forse.O forse non considerando il numero massiccio ed esagerato di migranti sbarcati e sostenuti da un’ Italia delusa, impoverita, abbandonata. Infatti, se solo una spicciolata di anni fa, nel 2014,  si era orgogliosi di salvare le vite dei rifugiati e si considerava l'accoglienza un valore importante, oggi , complice anche la politica con le sue campagne denigratorie e fomentatrici di odio, è intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, di rabbia verso il diverso. Fa riflettere il rapporto di Amnesty International secondo cui però questa ostilità  non riguarda solo i migranti, ma anche i rom, gli omosessuali e addirittura i poveri. Quasi che del diverso avessimo paura. Il diverso, qualsiasi esso sia, non ci piace. Ci destalibizza. Tante volte diventa un capro espiatorio. Se dovessimo svegliarci una mattina e scoprire che tutti siamo della stessa razza, dello stesso credo e e con lo stesso colore di pelle troveremmo qualche altra causa di pregiudizio? O invece non si tratta di pregiudizio ma  abbiamo ragione ad averne le tasche piene?