C'est la Vie

Nomi, cognomi, numeri & cifre


A caratteri cubitali le piazzano in prima pagina titolandole con frasi d’effetto così che anche l’occhio più attento prova un senso di repulsione misto a rabbia e fosse solo per mera curiosità ci clicca sopra e scopre che la dichiarazione dei redditi lorda relativa al 2017  di coloro che lavorano per il bene della nazione agonizzante e impoverita e che vivono delle nostre tasse, con le nostre fatiche e grazie alle nostre rinunce è questa:
Per Luigi Di Maio il reddito resta identico per il terzo anno consecutivo: dichiara 98.471€ Il senatore a vita Mario Monti, il tecnico che spaventò gli italiani tutti, subissandoli di tasse e favorendo le banche, ne ha dichiarati 421.611. Mentre leggi fai di tutto per rincuorarti perché, immagini, pagheranno anche loro le tasse e quel numero esagerato mentalmente lo dimezzi.Provi a dividerlo per 12 ma resta sempre una gran cifra. Qualcuno obietterà che ci sono professioni ben più redditizie: avvocati, notai, dentisti, primari, medici di famiglia. Qualcun altro penserà ai compensi elargiti a showman per condurre un programma che faccia share  o a quelli che i giocatori di calcio intascano per rincorrere un pallone. E che dire dei liberi professionisti da sempre tacciati per evasori cronici? Giudizio tanto diffuso quanto falso. Chissà però che ne pensa Antonio Bianchi  che è un operaio metalmeccanico, lavora 8 al giorno, sovente fa i turni, spesso fa lavori duri  e a volte rischia di lasciarci pure la pelle. Guadagna netti € 1.176  al mese, dato  aggiornato a due giorni fa. E Lucia Rossi che fa l’impiegata,  lavora 8 ore al giorno e a fine anno conta lordi 28.999€ che equivale a 1.560€ mensili da spendere. I loro datori di lavoro ne versano tra aliquote e ritenute altrettanti allo Stato, O Marta Verdi che è un’ insegnante della secondaria di primo grado: il suo stipendio dopo i 35 anni di servizio ammonta a 31.325€ lordi annui. O Maria Neri , pensionata,  che sbarca il lunario con 800€ al mese. E Marco e Alice, giovani laureati, che percepiscono 0 € annui perché sono disoccupati. Nulla di nuovo, tutto risaputo, direte. Ma mi (s)piace pensare che questa è l'Italia vera con le sue storie taciute di quotidiana difficoltà.