C'est la Vie

Si chiama(va)no tutti Pietro


 ... ma non sono mai tornati indietro. Sono quei libri e quegli oggetti che abbiamo prestato e che li abbiamo dati per dispersi. Al punto che abbiamo considerato  sia meglio regalare  piuttosto che prestare:  costa più o meno lo stesso e non proviamo il rammarico delle cose perdute. Una mia amica ha giurato a se stessa che mai e poi mai avrebbe prestato ancora qualcosa a chicchessia da quel giorno in cui il suo golfino prezioso prestato per un’occasione elegante è stato macchiato indelebilmente. Quell’altra ha perso un’amicizia perché i soldi prestati non si chiamavano Pietro e non li ha più rivisti. A lui la macchina è tornata indietro integra, ma bella sporca. Totale mancanza di rispetto per un qualcosa che appartiene ad altri. Io? Ho prestato libri, vestiti e pentole... anche pc: qualcuno non s’è chiamato Pietro, altri invece sono ritornati sani e salvi.  E puntuali. A me non piace chiedere in prestito: faccio mia la frase di Hemingway secondo cui                          prima si chiede in prestito. Poi si chiede l'elemosina. Ed è un po’ quello che mi sta succedendo da una decina di giorni a questa parte.
Ho rotto il mio vecchio, vecchissimo, affezionatissimo  pc. I tecnici di casa non trovano il guasto e il tecnico di professione promette e non mantiene. Quindi per oggi  elemosino un pc…
  E’ una grossa concessione quella che mi fanno… Il pc è strumento personale da non prestare o da prestare con parsimonia.E con altrettanta parsimonia va chiesto.   Voi che rapporto avete con i vostri oggetti? Siete ben disposti a prestarli o preferite di no?