Era il 2005 quando l’allora Ministro della Difesa, Antonio Martino, sospese il servizio di leva obbligatoria nato con la fondazione del Regno d’Italia, nel 1861. Oggi la corrente leghista veneta vorrebbe reintrodurlo rendendolo obbligatorio per tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 28 anni e per un periodo di otto mesi. Però – e in questo caso, mi vien da dire: meno male! :) - mancano i fondi per i costi militari, per recuperare le caserme dismesse e per addestrare le reclute. E sempre oggi parrebbe, stando all’indagine dell’Osservatorio sulle Professioni in divisa, che un giovane su due fosse ancora pronto ad accedere alla carriera militare non tanto per il posto fisso che consente nel tempo di aggiungere stelline alla divisa, quanto perché si direbbe attratto dai valori che la professione esalta. Comunque sia, erano tanti i ragazzi che facevano carte false pur di essere esonerati dalla naja, allora. Per molti che partivano tutti senza entusiasmo si è trattata di un’esperienza che è 'rimasta dentro' perché il passare del tempo addolcisce i ricordi, anche quelli inutili. In quelle camerate , raccontano, con i *cubi* ben fatti sono nate amicizie e fra i soffioni delle docce aperte si condivideva tutto. Che la pasta fosse scotta o la bistecca una suola di scarpa non era un problema: la fame rendeva squisite quelle pietanze. Si ripulivano pentoloni e cessi a turno e si camminava per enne ore con gli anfibi anche a 40°C all’ombra e con le vesciche. Si stava sull’altana zitti e muti perché l’attacco nemico non doveva trovare impreparato il plotone inventando qualsiasi escamotage perchè gli occhi non si chiudessero dal sonno. Allo squillare della tromba si scattava in piedi e dopo l’adunata iniziava la giornata fatta di regole. Nessun vizio, nessun capriccio. Nessuna distinzione: veneti e sardi, pugliesi e abruzzesi, liguri e campani tutti vestiti uguali in fila a dire: Signorsì! Signor Tenente. E a temere lo Stia punito!
Signorsì, Signor Tenente!
Era il 2005 quando l’allora Ministro della Difesa, Antonio Martino, sospese il servizio di leva obbligatoria nato con la fondazione del Regno d’Italia, nel 1861. Oggi la corrente leghista veneta vorrebbe reintrodurlo rendendolo obbligatorio per tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 28 anni e per un periodo di otto mesi. Però – e in questo caso, mi vien da dire: meno male! :) - mancano i fondi per i costi militari, per recuperare le caserme dismesse e per addestrare le reclute. E sempre oggi parrebbe, stando all’indagine dell’Osservatorio sulle Professioni in divisa, che un giovane su due fosse ancora pronto ad accedere alla carriera militare non tanto per il posto fisso che consente nel tempo di aggiungere stelline alla divisa, quanto perché si direbbe attratto dai valori che la professione esalta. Comunque sia, erano tanti i ragazzi che facevano carte false pur di essere esonerati dalla naja, allora. Per molti che partivano tutti senza entusiasmo si è trattata di un’esperienza che è 'rimasta dentro' perché il passare del tempo addolcisce i ricordi, anche quelli inutili. In quelle camerate , raccontano, con i *cubi* ben fatti sono nate amicizie e fra i soffioni delle docce aperte si condivideva tutto. Che la pasta fosse scotta o la bistecca una suola di scarpa non era un problema: la fame rendeva squisite quelle pietanze. Si ripulivano pentoloni e cessi a turno e si camminava per enne ore con gli anfibi anche a 40°C all’ombra e con le vesciche. Si stava sull’altana zitti e muti perché l’attacco nemico non doveva trovare impreparato il plotone inventando qualsiasi escamotage perchè gli occhi non si chiudessero dal sonno. Allo squillare della tromba si scattava in piedi e dopo l’adunata iniziava la giornata fatta di regole. Nessun vizio, nessun capriccio. Nessuna distinzione: veneti e sardi, pugliesi e abruzzesi, liguri e campani tutti vestiti uguali in fila a dire: Signorsì! Signor Tenente. E a temere lo Stia punito!