C'est la Vie

Se è ad alto gradimento, non fare alcun cambiamento!


Potrebbe essere il motto  che fa da comun denominatore per tutti i palinsesti TV. Leggendo delle straordinarie non novità che televisivamente ci aspettano viene istintivo pensare a cimeli consolidati che entrano nel quotidiano. Non so a voi, ma a me pare che si sia stabilizzato un modello di televisione da museo  su cui  tutti o quasi tutti giustamente paghiamo il canone e che tutti indistintamente critichiamo, ma che tutti indistintamente guardiamo. 
Sì, perché  anche i palinsesti  RAI , pur proponendo ufficiosamente un inedito Fiorello, e  MEDIASET  seguono il mercato e la legge della domanda-offerta. Perciò, l’abbonato spaparanzato in prima fila sul divano comodo  applaude e vota con lode quella finestra aperta sul mondo in cui volti conosciuti più o meno garbatamente entrano a fargli compagnia, consapevole che il panorama a lui familiare non debba mai cambiare.  Il mondo però è molto cambiato.   E di qui, due domande: La tv pubblica o privata  è lo specchio del paese? O il paese è condizionato dalla tv pubblica o privata?