C'est la Vie

Un dramma dentro il Dramma


Mentre oggi 11 nuclei familiari di sfollati dopo la sciagura Morandi riceveranno un tetto, la procura di Genova è pronta, in caso di concreto pericolo, ad autorizzare l'abbattimento immediato del moncone di ponte sopra gli edifici evacuati di via Porro. Ieri sera infatti sono stati segnalati anomali  scricchiolii e perciò , in via precauzionale, i vigili del fuoco hanno deciso di interrompere le operazioni di recupero degli oggetti personali dalle abitazioni evacuate. Sono 632 i cittadini genovesi che dal Ferragosto infuocato di sangue e colorato di morte dormono di fortuna. Sanno che a breve sulle loro case  una ruspa potente disintegrerà non solo cemento e vetro ma anche il sacrificio di una vita. Un piccolo dramma, certo, confrontandolo con la tragicità delle 43 vite interrotte , ma sempre dramma è. Il giorno dopo la tragedia,  finchè ancora vigili del fuoco e volontari   scavavano senza sosta con la speranza di trovare superstiti e le polemiche infruttuose imperversavano inutili e patetiche, loro, gli sfollati di via Fillak, entravano nelle loro case.
Indossavano l’elmetto perché così vuole la procedura.Magari guardavano il divano nuovo in salotto o le pareti tinteggiate di fresco. O forse in quei 10 minuti guardavano nulla tanto rimbombava dentro il dolore sordo e muto.  C'era chi recuperava i propri documenti , chi i vestiti, chi i medicinali, chi le chiavi dell’auto, chi l’orsacchiotto del figlio, chi la batteria del cellulare. Ho provato a pensarmi nei loro panni: ho girato lungo le stanze della mia casa. Tutto parla di me, dei miei affetti, della mia vita. Pezzi intrisi di me lasciati là a farmi compagnia e a scandire il mio tempo. Non avrei saputo cosa prendere né cosa lasciare. E voi?