C'est la Vie

A macchia d'olio


Si espandono  senza ostacoli. Velocissime e invadentissime. Sono le fake news che rimbalzano con condivisioni da record. Molto più delle notizie vere. Vale in tutti gli ambiti:  dalla conoscenza, alla scienza, dalla cronaca alla sanità. In vetta ci sono le notizie che riguardano la politica. Va detto per onestà che le fake non sono nate con Internet: le notizie strampalate sono sempre esistite. L’abuso delle  rete  e dei social però ne ha amplificato l’eco.   Molte sono costruire a tavolino da menti sveglie e truffaldine.Una telecamera, per esempio, riprenderebbe  il viso di un ignoto che parla,  poi le sue espressioni verrebbero  “traslate” sul viso del politico designato o del VIP segnalato.E qui l'uso di Photoshop&C.  è strumento essenziale. I creduloni vanno a nozze: sono scettici verso il vicino o il collega,  ma come dubitare della  news  che rimbalza, si gonfia e poi come un palloncino di elio scoppia? Risultati di esperimenti mostrano che riportiamo molto più spesso e volentieri  le storie false perché  ci attraggono di più e le memorizziamo facilmente sia perché accrediterebbero la nostra opinione in merito , sia perché attesterebbero il nostro comune disprezzo per personaggi e/o situazioni. Uno studio condotto su oltre 3.000 persone suggerisce però anche un'altra  possibile risposta: potremmo essere facili prede delle bufale per una sorta di pigrizia mentale o resistenza a impegnarci a ragionare su un tema. Di bufale se ne fa un gran parlare e un gran scrivere. L’ultima riguarda l’incendio sul Monte Pisano  e fatta circolare dagli utenti in rete. Sicuramente  tutti voi ne ricorderete qualcuna. Io ne ho scelte alcune,  a random
Da oggi però tutto cambierà. Assicurano. La Commissione europea infatti ha stilato il codice di condotta: “ una tappa importante nella lotta contro un problema sempre più diffuso e che minaccia la fiducia degli europei nel processo e le istituzioni democratiche",  leggiamo E Google, nel suo 20° compleanno, insieme a Facebook , a Twitter,  a Mozilla concorda e aderisce all’adozione di misure volontarie per evitare la diffusione di fake news. Che dite da domani non leggeremo più di bufale? Se non ci fosse in ballo il rinnovo del Parlamento UE a maggio 2019 e il timore di creare casi mediatici tipo Brexit-bis o Trump-bis  saremmo arrivati comunque a questa decisione? ... a  pensarci bene, però, peggiore attività del costruire una notizia  bufala  è  la mala informazione: quell’informazione che varia da testata a testata,  che distorce il fatto o che manipola e veicola la notizia a proprio uso e consumo perché da lei non ci si sottrae e caschiamo dentro, volenti o nolenti,  la trappola della faziosità.