C'est la Vie

Cronaca di un anniversario


 Era il 18 gennaio 2017 quando si leggeva increduli della tragedia di Rigopiano. Nei giorni precedenti un'ondata di gelo aveva fatto cadere metri di neve e i bollettini metereologici segnalavano pericolo. Quel giorno all'Hotel Rigopiano c'erano 40 persone fra ospiti e personale di servizio. L'ultima angosciante  telefonata diceva così: È caduto, è caduto l'albergo! I soccorsi tardarono. Per svariati motivi, ma tardarono. 29 di quelle persone morirono. Si aprirono inchieste e pullularono polemiche. Colpa sua,                colpa tua,                                 colpa di nessuno,                                                          ma le 29 persone non resuscitarono. Tutto intorno si respirava aria di macerie di uno Stato assente.
18 gennaio 2018: nel primo anniversario di commemorazione i politici non  furono graditi. Tutto intorno si continuava a respirare aria di macerie di uno Stato assente 18 gennaio 2019: Scorre la musica suonata da un ragazzo di Rigopiano. Gaia che ha perso entrambi i genitori porta in mano un mazzo di rose rosse:  vuole salutare i vicepremier Salvini e Di Maio. Una mamma,  accarezzando la foto di un figlio che non c’è più, dice:  A cosa ci serve oggi la corona di fiori di Mattarella? Fra  dolore e lacrime  risuonano gli appalusi:  sono  per Di Maio che sfila con la nuova candidata e per Salvini che promette 10 milioni. Fra rabbia e  strette di mano , la gente di Rigopiano dice: Ci fidiamo di voi,  per fortuna ci siete voi. I responsabili non ci hanno messo la faccia, il vecchio governo non si è occupato di noi. Grazie di cuore siete dei veri papà.    … e intanto il prossimo 10 febbraio in Abruzzo si voterà… Che dite, dovrei correggere il titolo così:  Ennesima cronaca di una propaganda? Eppure, pare che la gente di Rigopiano abbia deposto  e riposto molte speranze.