C'est la Vie

Eppure sembrava bastasse solo una X


 messa là, dagli inglesi quel  23 giugno 2016, il giorno che avrebbe dovuto segnare una svolta nel Regno Unito.
Sono passati quasi tre anni e quella X  che rappresentava  con quasi il 52% delle preferenze il volere del popolo inglese è restata là,  solo sulle schede. Da allora ne abbiamo lette di notizie: una che si susseguiva all’altra e poi a un'altra   e infine a un'altra ancora. E nessuna mai è risultata credibile. Abbiamo assistito a dibattiti. Abbiamo ascoltato illustri economisti. Abbiamo visto Theresa May in difficoltà;  l’abbiamo vista a volte fiduciosa, a volte dubbiosa, a volte amareggiata. Parrebbe disposta a chiedere, come ultima spiaggia,  aiuto al partito d’opposizione. S' è ventilata la necesssità di indire  un altro referendum. Insomma, un caos che ha poco del british aplomb. Unica certezza pare sia la distribuzione di passaporti senza la scritta 'European Union' sulla copertina. La BBC tranquillizza e rassicura tutti: i passaporti erano stati realizzati in vista dell'uscita del Paese dall'Ue il 29 marzo. E intanto , fra  proposte, strategie e rinvii – l’ultimo sarebbe a oggi stabilito per il 30 giugno -  ci si avvicina alle Europee di maggio. Con nulla di fatto. Solo con tanta confusione in testa.   ... non so voi, ma io, anche se vivo bene lo stesso
,  non mi ci raccapezzo più. Magari voi avete le idee più chiare delle mie e vi siete fatti un ipotetico scenario di questo ennesimo teatrino.