C'est la Vie

Un carrello al sapore d'infanzia


Ve le ricordate?
Dimmi che merendina mangi e ti dirò quando sei stato bambino potrebbe essere  un dolce rewind ma anche  materia di studio per psicologi, sociologi e perché no? per tesine sulla scienza dell’alimentazione e su come è cambiata negli anni. Anche gli snack, quelli che oggi  fanno discutere pediatri, medici e  studiosi e fanno storcere il naso alle mamme perchè gli zuccheri fanno male, creano la carie e stimolano l’obesità, hanno una storia. Erano gli anni '50 quando il mottino, un piccolo panettone, veniva lanciato sul mercato: uno spezza fame ogni giorno a tutte le ore. E per par condicio, se c’è un dolce simile al panettone, non può mancarne uno che ricordi la colomba:ecco quindi comparire sugli scaffali il Buondì con la classica glassatura. Il bambino anni '60 mangiava la brioss farcita con marmellata di ciliegia o albicocca e poi con il latte. Passano veloci gli anni, i bimbi crescono e prende piede il pan di Spagna. Come dimenticare la Fiesta che ti tenta tre volte tanto?  E la Girella destinata a diventare un vero e proprio prodotto cult degli anni '70 e '80?                                             A quel tempo, se nelle cucine inizia a diminuire la panna e i grassi, sugli scaffali aumentano  le merendine ricche di fibre, con meno zucchero e impastate con lo yogurt: è il tempo delle Camille alla carota e delle crostatine. Quanti punti ho ritagliato, incollato e raccolto insieme ai miei fratelli per avere in omaggio il mitico fornetto con cui scaldare le Nastrine che manco mi piacevano… ma il fornetto,  sì, quello sì … Secondo una ricerca Doxa per Union Food, in realtà, le merendine sarebbero consumate  più dagli adulti che dai bambini.  Parrebbe infatti che 31 milioni di italiani mettano nel carrello del supermercato due volte la settimana almeno una confezione di quelle merendine che sanno ancora di infanzia. Le stesse che a ricreazione tiravano fuori dalla cartella prima e dallo zaino poi. Vi ci ritrovate?