C'est la Vie

Da *Sbagliando s'impara! * a *Solo chi non fa non sbaglia!*


 Quante volte ce lo siamo sentiti ripetere o ce le siamo detti fra noi e noi quasi a consolarci dei nostri errori e a farci trovare al grinta di perseverare e di non mollare? Perché fallire in qualsiasi campo non piace a nessuno. Disorienta creandoci quel senso di  frustrazione. Se  provassimo a vedere le nostre sconfitte al positivo? Ci ha provato una certa Francesca Corrado in  "Elogio del fallimento. Perché sbagliare fa bene." Fortemente convinta  che le delusioni toste siano terapeutiche e facciano emergere le nostre potenzialità  fonda a Modena  la prima scuola di fallimento che riscuote, per stare in tema, un certo successo.
Dunque,  il fallimento avrebbe un potere magico… alla Steve Job, per intenderci. Gli errori farebbero da maestro,  diventerebbero sprone per migliorarci e sarebbero più istruttivi di un successo. Domanda marzulliana
Condividete  questa teoria?  O pensate che, anche filtrandole,  certe batoste ci pieghino , ci pesino, ci mortifichino e  quindi  non siano la strada vincente verso la realizzazione?