C'est la Vie

Rincorrendo un sogno di libertà


 Dignitosissima nell'aspetto e nel porsi mi raccontava la sua storia. *Mi sono laureata nel mio Paese in letteratura italiana. La mia laurea non è riconosciuta però qui. Ho conosciuto in chat Enrico. Ci siamo visti 4 volte a metà strada in territorio neutro. Di lui mi colpirono le attenzioni che da noi non esistono in una coppia. Mi innamorai e decisi di iscrivermi a un master di italiano in Italia: era un modo per consolidare la lingua ma anche per stare con lui. La trafila per accedere è stata lunga e costosa; le certificazioni sono d'obbligo come pure i permessi di soggiorno. Non avendo reddito, lui mi propose di sposarci e così successe un anno fa. Lui lavora, mi mantiene, io studio, faccio la moglie e curo la casa. Spesse volte però mi prende  una tristezza dentro che sconfina in angoscia: mi mancano le mie radici e la mia famiglia. Tra me e Enrico fila tutto bene ma se le cose dovessero cambiare? Lui potrebbe sostenere di avermi mantenuta e di avermi dato l'opportunità di rincorrere il mio sogno di libertà. Potrebbe dire che il mio sentimento nei suoi confronti era d'interesse.E la mia parola di straniera varrebbe nulla.* Fa riflettere un rapporto d'amore che nasce e cresce non in parità. Resta sempre quel sapore dolce e amaro per cui non si è mai sullo stesso piano: tu hai fatto un favore a me quindi io ti sarò riconoscente comunque vada.
Sono tante le donne dell'Est che con pazienza trovano sistemazione qui e alcune per necessità, altre per opportunismo si adattano. All'onestà di Alina, però, credo. Ma se non fossero intrappolate dentro leggi e burocrazie che non lasciano scampo alla realizzazione personale cercherebbero ugualmente un anello al dito pur di uscire da una realtà, la loro, spesso misera e miserabile ?