C'est la Vie

Per un bambino mai cresciuto


Avevi due anni. Eri in macchina con papà. Faceva caldo quel giorno a Catania. Tanto caldo. Troppo caldo. Sei restato chiuso sotto il sole cocente per ore e ore, inerte, legato ad un seggiolino che diventava minuto dopo minuto scottante di dolore e di paura perché tu, bambino, non sai districarti in quell'abitacolo noto che diventava trappola  e nemmeno il tuo pianto,  un grido di aiuto, l'unico strumento che avevi, ti salvava. Mentre le temperature all'interno salivano e si facevano torride i battiti del tuo cuore scendevano fino a fermarsi. Eppure tu ti fidavi di papà o di mamma. E non te ne frega niente se psicologi illustri affermano che mamma e papà ti volevano tanto bene e che se ti hanno dimenticato era solo per stress o per una cosa che chiamano " amnesia dissociativa". Né tantomeno  ti interessa che i tuoi genitori ora, dopo che sei morto non senza patire, hanno bisogno che familiari e amici si stringano intorno al loro dispiacere senza peraltro giudicare. La tua triste fine però ha fatto tornare in mente che là nel dimenticatoio di qualche ufficio ricolmo di scartoffie  impolverate ci sarebbe un progetto di legge vecchio di anni che resta solo una bozza perché la Commissione europea decreta che non è fenomeno allarmante se in 20 anni 9 bambini sono morti come te. Ora tutti ne parlano. Ci dicono che esistono i seggiolini con i sistemi di allarme, che c'è una App, o un campanello o una luce pronti ad attivarsi quando mamma o papà spengono il motore. Ben vengano le leggi, ben vengano i gadget elettronici pur di evitare queste tragedie…
… ma che genitori sono quelli che per non dimenticarsi del figlio in auto hanno bisogno di orpelli tecnologici? Hanno scusanti, secondo voi?