C'est la Vie

5X5 funziona meglio di 8X5?


 "Le persone meritano di trascorrere più tempo con le loro famiglie, dedicandosi agli hobby e altri aspetti della vita, come la cultura. Questo potrebbe essere il prossimo passo per noi: lavorare 4 giorni , per 6 ore, con lo stesso stipendio." Così presentava parte del suo programma Sanna Marin, premier finlandese neo eletta. Una proposta, la sua, che generava l'entusiasmo di tutto il Paese. Ma l'entusiasmo spesso ha vita breve:  Sanna Marin smentisce. Così in Finlandia si continua a lavorare in media 40 ore a settimana. Dalla Germania, invece, arriva un tale imprenditore Lasse Rheingans che adotta una soluzione radicale: tagliare l'orario lavorativo dei suoi dipendenti da otto a cinque ore, lasciando inalterati stipendi e monte ferie. Come? Senza social, pausa caffè, telefonino.  Controllando la mail di lavoro solo due volte al giorno e facendo durare la maggior parte delle riunioni meno di 15 minuti. L'esperimento che dura da due anni,  per ora, sembra funzionare. I sedici dipendenti della società lavorando 25 ore a settimana in completa concentrazione realizzano gli stessi livelli di produttività di chi lavora 40 ore settimanali,  ma punteggiate da distrazioni e interruzioni. Perché, diciamoci la verità,  è capitato a tutti di stare sul lavoro completamente a corto di energie, in riunioni estenuanti,  leggendo giornali online, cazzeggiando fra i  social o rispondendo al messaggio di Tizio, di Caio, di Sempronio.
 Nella *classica* giornata lavorativa da otto ore, secondo voi,  quanto tempo ci serve effettivamente per lavorare? E quanto ne perdiamo  in  attività spesso inutili o comunque non produttive? E ancora, trovate  estremista, vessatoria e anti-lavoratore  la scelta adottata dall'azienda tedesca?  Ah, così per dire...  noi italiani, insieme ai greci e agli estoni, siamo tra quelli che lavorano più ore alla settimana.