C'est la Vie

Prima gli invitati?


 Io prendo te come mio legittimo sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. Quanta emozione in quella frase che lei in abito bianco e lui in abito scuro  dinnanzi a un altare e di fronte ad amici e parenti pronunciano tante volte con voce trepidante. Loro, una coppia giovane, avevano deciso di giurarsi amore e fedeltà tra qualche sabato. Con sobrietà, ovvio,  perché siamo in Quaresima. Il vestito, le scarpe, l'acconciatura studiata per mesi. Una lista di invitati lunga e altrettante buste da aprire: il regalo o la lista nozze non sono graditi agli sposi quanto quelle centinaia di euro che imbarazzano non poco  l'invitato che si chiede *sarà poco? *  * sarà troppo?* Sta il fatto che così costuma e così si fa. Il viaggio di nozze in un posto lontano ed esotico. Quelli che visiti una volta nella vita. Avevano prenotato il ristorante e pure l'orchestra. In barba alla Quaresima. Poi però arriva il coronavirus e con lui tutto il bagaglio che si porta appresso. Dunque, disdicono il ristorante e la banda, il viaggio di nozze e restituiscono ai mittenti le buste. Non si sposano più. Si sposeranno a virus concluso.Perché non possono riunire insieme 125 persone.Specie in luoghi chiusi.
Che sia per eccessiva o per giusta prudenza non è la domanda che viene spontanea quanto il chiedersi: il matrimonio è una festa per gli invitati, prima, e per gli sposi poi ? Ai fini del sentimento che porta al matrimonio, cioè alla condivisione di un progetto di vita, cambia qualcosa, secondo voi,  pronunciare la frase di rito con o senza 125 fra amici e parenti?