C'est la Vie

Tre quarti di secolo fa


Chissà come si sentivano gli italiani settantacinque anni fa. Papà non lo ricorda: era troppo piccolo. A nonna non lo chiesi mai. Anche a nonno mi dimenticai di chiederlo. Per lui l'Italia, in verità, non fu *liberata* il 25 aprile 1945. Certo è che lui di quegli anni vissuti e combattuti  ne andava fiero. Io ascoltavo le sue favole di vita affascinata e commossa forse quanto lui mentre parlava di proiettili,                 di deportazioni,                                      di amicizia,                                                       di solitudine,                                                                         di crudeltà fasciste e anche partigiane.                                          Diceva che ogni medaglia ha sempre due facce e fu per questo che m'insegno Fischia il vento, ma anche Faccetta Nera. lui non la cantò mai. La imparai a scuola e nell'immaginario di bimba pensavo al fiore di montagna cresciuto sulla terra fredda quasi a dare onore e rispetto al partigiano morto per la libertà.
Col senno di poi aveva ragione nonno: la canzone simbolo della lotta contro il nazifascismo divenne l'inno della Resistenza 20 anni dopo la fine della guerra. Remixata, talvolta inflazionata, cantata dalle sardine nelle piazze e dai commissari del parlamento europeo è oggi una sorta di inno alla libertà in tutte le sue forme. O forse un inno alla resistenza. Già… quella resistenza dell’#iorestoacasa che per molti di noi è diventata dopo due mesi una trappola insopportabile. Lamentosi come bambini viziati scalpitiamo in nome di una libertà negata e pur consapevoli che molto della nostra vita è cambiato ci vestiamo di egoismi mentre là fuori c’è chi come nonno sta in trincea o come il suo compagno di sventura che ansimava mentre gli amputavano una gamba. Sicchè oggi all'appuntamento flash mob qualcuno o tanti la intoneranno dai balconi e dalle finestre delle loro comode case Con la speranza di saperci reinventare non solo come Nazione ma soprattutto come singoli individui …   … ne abbiamo bisogno un po’ tutti…                                           Tre quarti di secolo fa i  nostri nonni                                   che non erano ricchi di parole e poveri di umiltà                                                         ce l'hanno fatta ...