C'è il festival di Sanremo, quello dell'Oriente, di Cannes, dei due mondi e c'è da oggi, rigorosamente on line, il festival della serie tv. Si dice che le serie tv siano qualcosa di veramente serio: attraverso la bravura e l’espressività degli attori si racconta il mondo. Si affronta il tema della disabilità e della malattia, ma anche dell'amicizia e della complicità. Dell'amore e del dolore. Del riscatto sociale e personale. Si dà risalto alle problematiche legate al mondo LGBTQI o alla questione femminile. Le location e i paesaggi spesso intrigano e ci si sorprende a dire: ma lì ci siamo stati, oppure che bei posti! Così, puntata dopo puntata, si resta lì incollati allo schermo pronosticando il come andrà a finire. Il finale, di solito, resta volutamente aperto e così di stagione in stagione si crea una sorta di appuntamento con il telespettatore che si immedesima nel racconto o nel protagonista o semplicemente nella vicenda narrata.
Saranno davvero qualcosa di serio?
C'è il festival di Sanremo, quello dell'Oriente, di Cannes, dei due mondi e c'è da oggi, rigorosamente on line, il festival della serie tv. Si dice che le serie tv siano qualcosa di veramente serio: attraverso la bravura e l’espressività degli attori si racconta il mondo. Si affronta il tema della disabilità e della malattia, ma anche dell'amicizia e della complicità. Dell'amore e del dolore. Del riscatto sociale e personale. Si dà risalto alle problematiche legate al mondo LGBTQI o alla questione femminile. Le location e i paesaggi spesso intrigano e ci si sorprende a dire: ma lì ci siamo stati, oppure che bei posti! Così, puntata dopo puntata, si resta lì incollati allo schermo pronosticando il come andrà a finire. Il finale, di solito, resta volutamente aperto e così di stagione in stagione si crea una sorta di appuntamento con il telespettatore che si immedesima nel racconto o nel protagonista o semplicemente nella vicenda narrata.