C'est la Vie

In marcia verso Sud


È ammesso il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza così recita il decreto firmato Conte a partire dal 4 maggio.Ma le regioni del Sud temono il ritorno in massa da zone 'pericolose' per via dei numeri di contagio. Sta il fatto che il *in marcia verso Sud*,  nonostante i controlli rigorosi e, ad oggi, nessun assalto a bus, treni e caselli autostradali,  fa discutere, prendere giusti o eccessivi provvedimenti  e inquieta gli animi.
Se da una parte ci sono le paure del popolo del Sud risparmiato dall'onda dei contagi , dall'altra le aspettative di chi al Nord aspettava il decreto Conte per tornare fra i suoi affetti come il signore che a Il Giornale ha inviato la lettera riassunta così:  Vorrei solo tornare a casa dove ho il diritto di andare.[…] Da quando è iniziata la pandemia ho sempre fatto la mia parte di cittadino. Per senso civico e di responsabilità. Sono rimasto a Milano. Ho seguito le direttive nazionali. Sono stato in casa. Ho subito la cassa integrazione. Ho acquistato gel e mascherine. […] dietro alla parola “cittadini” ci sono migliaia di uomini e donne […] che hanno dovuto affrontare questo dramma [...] lontano dai propri cari, costretti in appartamenti piccoli o condivisi, in solitudine e affrontando un peso economico a volte insostenibile da soli. Ho aspettato, con pazienza. Che rispondereste a lui e a tutti coloro che dal Nord si mettono in marcia verso il Sud?