Datemi i vostri ricordi,ditemi che ne valeva la pena.Tango per due, 1990
Di ricordi legati alle sue composizioni ne ho. Quando lui iniziò a cantare io non ero ancora nata. I suoi accordi e soprattutto le parole di cantastorie accompagnarono parte della mia giovinezza quando con le chitarre in mano nelle sere d'estate sotto il cielo di stelle o nelle sere d'inverno di fronte al camino scoppiettante si cantavano pezzi senza età. Qualcuno dice politicizzati e impegnati, io dico piccole favole con una morale.Sempre attuali.
Siamo di un' era in transizionefra una civiltà quasi finitaed una nuova inconcepita.Mondo nuovo, 1978
Ho sempre amato tutti i cantautori. Di più quelli di un tempo. Come dimenticare De Andrè, Dalla, De Gregori, Venditti, Paoli, Battisti? Impossibile, vero? Li ho preferiti sempre sia perché musicalmente più vicini a chi non è propriamente ugola d'oro sia perché ho sempre trovato nelle loro poetiche il racconto di una realtà a tutto tondo che si scosta dallo stereotipo amore, cuore, dolore. E Guccini, con la sua erre un po’ roboante e un po’ arrotata che mi piaceva -e mi piace- imitare -, di temi mai superati, spesso scottanti, molto umani, talvolta provocatori e non banali ha raccontato un pezzetto di storia: la sua e la nostra. Allora, mentre oggi spegne le candeline mi piace ricordarlo con le sue strofe augurandogli la stessa forza con cui ha graffiato e inciso i suoi ottant’anni.
C'è per voi un cantautore italiano di oggi o di ieri che più di altri ha saputo o sa emozionarvi o a cui siete legati?