C'est la Vie

E se ci rimettessimo a studiare la Storia?


Probabilmente capiremmo che lo sfregiare statue picconandole o imbrattandole con vernici, abbattendole e buttandole in mare affonda le radici in tempi lontanissimi. Ancor prima dell'antica storia romana. Ancor prima dell'idea di razzismo. E negli anni ogni abbattimento di monumenti storici e ha coinciso con la voglia di abbattere segni di dittature.  Con la rabbia di protestare e di rinnegare ciò che è stato. Ma la Storia non si riscrive. Mai. A distanza di poco più di un mese dall'increscioso episodio di violenza, la morte di George Floyd è diventata simbolo di lotta contro intolleranze e discriminazioni. In nome del non essere razzisti  oltre a buttare giù pezzi di marmo o di bronzo o semplicemente di cultura si scopre che nella famosa canzone "In fondo al mar " del cartone firmato Walt Disney c’è un pesce nero che sembra una caricatura degli afroamericani e quindi la Sirenetta innocente simbolo di Copenaghen la  si imbratta. Così , per analogia…
L'Oréal decide di eliminare dalle sue confezioni di cosmetici  termini come "sbiancante", giusto per non urtare il comune senso del  politically correct... chissà se tolto il vocabolo toglierà anche la chimica che renderebbe più brillante l'effetto del cosmetico. Ieri, nel gran premio di Austria ad inginocchiarsi sono stati 14 piloti: solidarizzavano contro il razzismo. Un gesto simbolico a cui Leclerc non ha aderito motivando così: *Credo che ciò che conta siano fatti e comportamenti nella nostra vita quotidiana piuttosto che gesti formali . Non mi metterò in ginocchio, ma questo non significa affatto che sono meno impegnato di altri nella lotta contro il razzismo.* E' nei gesti plateali, nell'inginocchiarsi, nello sbricolamento  rabbioso delle statue, nella  spasmodica ricerca di significati reconditi che si combatte e si contrasta l'eventuale razzismo?