C'est la Vie

«Se sembra impossibile allora si può fare»


 Twitta così la sua vittoria Bebe Vio. Per la prima volta dall'inizio delle paralimpiadi, in grassetto e a titoli grandi, spicca  la notizia dedicata alle vittorie degli atleti. Eppure sono 18 le medaglie conseguite in 3 giorni. Ad oggi si contano 4 ori, 5 argenti e 4 bronzi finendo ottavi nella classifica provvisoria. Protagonisti di questi risultati sono 113 atleti i cui nomi sono pressoché sconosciuti e che sfidano e si sfidano ogni giorno con la vita e con le sue competizioni.  Si allenano quotidianamente, per ore e ore. Con uguale tenacia ma con oggettive e maggiori difficoltà.
Il Comitato Paralimpico Internazionale, che in Italia è presieduta da Luca Pancalli, si è adoperato per  diffondere, incentivare ed avvicinare il maggior numero di poubblico allo sport praticato dagli atleti con disabilità. Stando ai dati riportati lo share medio per i giochi olimpici si è aggirato intorno al 23,4% contro uno stentacchiato 3% per quelli paralimpici.  Che tradotto significa che moltissimi, oltre la stampa tutta, hanno seguito le gare dei “normodotati”  e pochissimi le vicende olimpiche di atleti disabili. E’ corretto pensare che non solo nello sport, ma soprattutto nelle cose di vita quotidiana, i pregiudizi, conditi con ipocrisia e con  pietismo,  verso qualsiasi forma di disabilità siano ancora troppo forti?