C'est la Vie

In un serrato braccio di ferro


 […il suo letto è vuoto, i suoi giochi e vestiti lasciati indietro, la sua nuova scrivania, il suo nuovo zaino, quaderno, astuccio, libri pronti per iniziare l'anno scolastico domani.] Perché Eitan è in Israele dai nonni materni. Non c' è andato per una vacanza. E neppure con un volo di linea. Ma con un areo privato da Lugano a Tel Aviv che il nonno avrebbe pagato per portarsi via il nipotino agendo, dice, per il su bene. Ora l'uomo è agli arresti domiciliari per sequestro. Anche la nonna è indagata. Era il 23 maggio quando ci colpivano le immagini dello schianto della funivia del Mottarone ad oggi senza colpevoli e che ha registrato 14 morti fra cui la mamma, il fratellino, i bisnonni e il papà, che facendo scudo con il suo corpo, nell'estremo gesto d'amore, ha salvato la vita di Eitan. Dopo giorni e giorni di ospedale, il piccolo è stato affidato alla zia paterna che ne è diventata tutrice. Di fatto, da giugno il bimbo è conteso dalle due famiglie, quella di Pavia e quella in Israele.
Entrambe in un serrato braccio di ferro rivendicano il diritto di crescere il piccolo. E di curare quelle ferite nel corpo e nell'anima che la sciagura ha provocato. Che penserà la testolina di Eitan sradicato ancora una volta da un ambiente a cui stava probabilmente affezionandosi e sballottato qui e là in attesa del 29 settembre quando a Tel Aviv si inizierà a discutere del suo futuro?                                        … non so voi, ma io mi chiedo sempre più spesso                                                                    con quale cuore                                                        si giochi sulla pelle dei più deboli.