C'est la Vie

Austerità quasi obbligata


 Non rallenta il rincaro dei prodotti alimentari e il carrello della spesa continua a pesare molto sulle finanze familiari. Anzi, sempre di più come certificano i dati Istat.Tagliare sul cibo non è pensabile: una volta eliminati gli sprechi, è sopravvivenza.Ieri al supermercato facevo caso a piccole grandi trappole che il marketing ci regala e noi a volte abbocchiamo.   Se una volta c'era il 3X2, oggi il marasma di promozioni e offerte ci confonde. Non c'è scaffale che non abbia in bella vista cartelli allettanti. Il parmigiano stagionato 36 mesi era sottocosto: una signora ha mezzo sbancato il ripiano. Il sugo al 50% con la scadenza a tre giorni e l’altra massaia ne ha fatto incetta. C'era folla intorno ai cestoni pieni di pasta buttata alla rinfusa e posizionati al centro della corsia. Pare che il disordine studiato ad arte sia vincente: fa pensare che si tratti di articoli in offerta. E che dire del packaging? L'imballaggio, specie se colorato e riciclato, ha un potere incredibile per indirizzare le nostre scelte. Ne siamo attratti, ci piace, lo prendiamo e lo mettiamo volentieri fra le cose da portare a casa.
Mano mano che ci avviciniamo alla cassa il carrello lievita e con lui lo scontrino già ben carico di suo. In questi tempi di quasi austerità obbligata vi ci ritrovate un po' vittime delle tecniche adottate dalle catene della grande distribuzione? O offerte e sottocosti non fanno traboccare il vostro carrello?